Allevamento nel Medioevo |
I Germani con il passare del tempo fecero uso del vino piuttosto che della birra nelle aree in cui si poteva coltivare la vite. Il pane, alimento che si ottiene cuocendo al forno un impasto di acqua, farina di frumento, sale e lievito, ebbe una grande diffusione in tutto il continente europeo, sebbene non fosse preparato con il grano, così come lo era quello ai tempi degli antichi Romani, ma con cereali più miseri come l’orzo, la segale e l’avena. Nell’Europa meridionale vi fu un incremento della quantità consumata di carne, ma pure si iniziarono ad usare il burro e il lardo che in diverse circostanze presero il posto dell’olio. Gli alimenti mangiati, costituiti dalla parte commestibile degli animali macellati, erano abitualmente maiali nell’Europa centro-settentrionale e pecore e capre nella zona meridionale. Asportazioni di terreno, per riportare alla luce monumenti ed oggetti, effettuate in località alto-medioevali europee hanno dimostrato un consumo anche di considerevoli quantità di carne di bue. È opportuno rammentare che i Romani non prediligevano consumare carne di bue e questa bestia era perlopiù adoperata in attività agricole. Nell’alto medioevo erano apprezzate anche le carni di polli, oche, anatre e delle bestie non addomesticate (cervo, cinghiale ed orso). Pure gli animali acquatici (pesci, crostacei, molluschi) erano apprezzati, però l’attività economica diretta alla loro cattura era fortemente limitata dal momento che a cominciare dal VII secolo il mare Mediterraneo era, purtroppo, quasi del tutto sotto il dominio degli Arabi. Anche il cacio, conosciuto e tenuto in grande considerazione dagli antichi Greci e Romani, ebbe una notevole rilevanza nelle comunità alto-medievali, poiché consentiva di conservare il latte per lunghi periodi. Questa sostanza ha un grande valore nutritivo per la notevole presenza di grassi, fosforo, calcio e proteine.
Scena di caccia. |
Aristocratici a caccia. |
Pesca in fiume. |
Venditrice di erbe e ortaggi. |
Panettieri |
Bottega macellaio |
Ospitalità nel Medioevo |
Mercanti che stipulano un contratto. |
Con il passare del tempo i «fondaci» non vennero più adibiti a punti di accoglienza ma diventarono soltanto punti di custodia delle mercanzie. A cominciare dal XIII secolo le pensioni in Europa crebbero di numero ancora una volta, diventando i più importanti luoghi di sosta non gratuiti per chi compiva viaggi. Inizialmente furono frequentate soprattutto da mercanti, ma in seguito sostituirono pressoché tutti i diversi tipi di accoglienza presenti. Difatti gli «hospitia» e gli «hospitalia», amministrati dalla chiesa, decisero di accogliere solo infermi e indigenti (da cui il significato odierno della parola «ospedale») e coloro che erano in viaggio per pellegrinaggio furono costretti a ricorrere alle pensioni per trovare accoglienza.
BIBLIOGRAFIA
A.A.V.V., L’alimentazione dal Paleolitico al Medioevo. Secondo Convegno di studi storici, La Valtidone, 2014;
B. GAROFANI – U. GHERNER, Il cibo del Medioevo. Un itinerario nel borgo medievale di Torino, Fondazione Torino Musei, Torino 2005;
H.C. PEYER, Viaggiare nel Medioevo. Dall’ospitalità alla locanda, Laterza, Bari 2009;
A.F. PISCHEDDA, Alighieri passatemi il sale. L’arte del mangiare nel Medioevo, Effequ, Orbetello 2011;
J. VERDON, Bere nel Medioevo. Bisogno, piacere o cura, Dedalo, Bari 2005.
Sono grata all'autore di questo articolo per la bella e completa panoramica sull'argomento cibo e convivialità! Di recente ho letto su un saggio una notizia a proposito delle mucche da pascolo, che non erano diffuse nel Medioevo così come lo sono ai giorni nostri sulle montagne, ma piuttosto lo erano le greggi di pecore e capre.
Ti ringrazio molto per l' apprezzamento!!!!