Il culto egizio degli antenati
Dal punto di vista della diffusione spaziale, concentrandosi esclusivamente sul gruppo ristretto appena delineato su basi cronologiche, il fenomeno delle lettere ai morti sembra essere prevalentemente attestato in un’area ben precisa della valle del Nilo. Escludendo le due lettere provenienti da Sakkara, i siti di Assiut, Qau el-Kebir, Naga ed-Deir, Girga, Hu e Dendera delimitano infatti una regione ben circoscritta tra l’Alto Egitto settentrionale e il Medio Egitto (Fig. 1 riquadro rosso).
Si tratta, ovviamente, di un fatto da valutare con una certa cautela. La certezza delle informazioni, soprattutto per quanto riguarda l’esatta provenienza dei reperti, non è delle più alte: spesso una lettera è stata attribuita ad un sito solo in base ad ipotesi piuttosto labili. Inoltre, il caso dei ritrovamenti, un maggior studio sistematico di certe zone a scapito di altre, o fattori climatici e ambientali più o meno sfavorevoli alla conservazione dei reperti sono solo alcune delle cause che possono aver deformato il quadro delineato da questo nucleo – abbastanza ristretto – di documenti. Tuttavia, quanto rilevato per la diffusione geografica delle lettere ai morti potrebbe offrire interessanti spunti di riflessione se opportunamente confrontato con altri dati.
Rappresentazioni tratte dal Libro dei Morti |
Una lettera ai morti scritta in fondo ad una ciotola |
In tal senso, va spiegato anche il ruolo centrale giocato dall’area medio egiziana: una regione in cui il benessere e la ricchezza delle aristocrazie furono più floride che altrove durante il Primo Periodo Intermedio e, soprattutto, una regione in cui i governatori locali manterranno un notevole potere fino alla seconda metà della XII dinastia, se non addirittura fino alla XIII, ovvero ben oltre la riunificazione del paese da parte della casata tebana. Non a caso, l’altro fenomeno religioso tipico di questa fase storica fu la deificazione di alcuni importanti governatori locali, che divennero l’oggetto di veri e propri culti regionali particolarmente sentiti. Si tratta di un fenomeno che mostra molteplici contatti non solo con le lettere ai morti (in entrambi i casi sono fatti religiosi incentrati su un defunto con doti sovrumane), ma soprattutto con i Testi dei Sarcofagi: secondo Willems, infatti, alcuni edifici cultuali – denominati Hw.t-kA e dedicati proprio al culto postumo dei più importanti governatori locali – furono dei veri e propri laboratori nei quali vennero riplasmate diverse idee religiose, dando probabilmente vita alla tradizione dei Testi dei Sarcofagi.
Leggi la seconda parte.