Di particolare importanza per una piena comprensione del testo «Tuitio fidei et obsequium pauperum: la vita all’ombra della croce ottagona» – pubblicato nel 2014 – è la «introduzione» dell’autore. Nella stessa si sottolinea come il motto «Tuitio fidei et obsequium pauperum» accompagni da oltre mille anni l’attività instancabile ed assidua degli appartenenti alla «Sacra Milizia», che fondarono diversi istituti in Terrasanta e in Europa, destinati non solamente all’assistenza sanitaria, nei quali si provvedeva al ricovero e alla cura degli infermi, ma anche dei poveri e dei pellegrini.
Antica stampa ritraente un Cavaliere di Rodi |
Fa notare pure che: «Non si può ignorare però come una così complessa istituzione, operante in campo politico e militare e fautrice di una così vasta e profonda solidarietà, abbia sempre avuto bisogno, per il suo corretto funzionamento, di norme precise che regolassero la stessa organizzazione ed il suo operato e che dessero le indicazioni indispensabili a tutti gli operatori. Tutti i testi normativi non sono mai stati, caratteristica comune a pochissimi altri testi equipollenti, e non avrebbero potuto mai essere privi di una pregnante e costante presenza di richiami religiosi e spirituali: questi completano e caratterizzano i doveri dei singoli operatori evidenziandone anche tutti i sentimenti che ne devono dirigere e regolare l’azione».
Cavalieri ospitalieri di San Giovanni |
L’ opera si suddivide in tre capitoli. Nel primo, dal titolo «Storia del S.M.O.M.: dalle origini ai giorni nostri», l’autore fa conoscere con grande accuratezza e precisione la storia del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta. Davvero interessante risulta essere il paragrafo «La Croce Ottagona» in cui il Letta informa che: «La Croce bianca, che ancora oggi campeggia sui mantelli e in tutte le decorazioni degli appartenenti all’Ordine, è una Croce ottagona, poiché dotata di otto punte graficamente formate da “quattro punte di freccia rivolte verso il centro e unite”; questa araldicamente è definita come “croce scorciata biforcata patente”. Questa Croce venne scelta fin dalle origini perché voleva essere, contemporaneamente, la raffigurazione delle otto “beatitudini del Vangelo di Matteo” e la rappresentazione dell’Eternità. La stessa Croce, di origine bizantina, era graficamente conosciuta già nel VI secolo d.C. ed era precedentemente stata impiegata dalla Repubblica marinara di Amalfi nella propria bandiera: l’uso potrebbe essere stato ereditato, pur con i nuovi significati religiosi dati alla Croce, proprio dai mercanti campani che ebbero un importantissimo ruolo nella nascita del primo nucleo di quello che sarebbe diventato l’Ospedale di Gerusalemme. La tradizione e le fonti storiche disponibili fanno risalire l’introduzione di questa Croce bianca sui neri mantelli, d’origine benedettina, che i cavalieri indossavano a Gerusalemme a Fra Gerardo, il fondatore dell’Ordine. Da un testo del 1586 apprendiamo che “Fù Gerardo di vita molto esemplare ne vi è historico, che quando fa memoria di lui, non lo descriva per gran servo di Dio. Vestiva habito nero, però lungo con la Croce candida nel petto, era in forma di quella, che nelle bandiere de essa Religione d’Hospedalieri si dipinge. Io contrario sono all’opinione di coloro, che riferiscono la Croce sopra la veste, esser stata dal Maestro Frà Raimondo d’Ippodio instituita, … , costoro di gran lungo s’ingannano, lo confirma il Codice manoscritto, con l’istesse parole. Gerardus suscepit regularem habitum in vestibus suis nigris, albam Crucem exteruis affigens in pectore”. L’interpretazione iconografica che venne in seguito data alle otto punte della Croce vi vedeva rappresentate anche otto importanti virtù cristiane, le otto nazionalità di provenienza dei cavalieri e gli otto principi originari che i Cavalieri dovevano rispettare…..».
Fra Gerardo, fondatore dell’Ordine |
In conclusione il giudizio non può che essere positivo sul libro sul quale si è discusso fino a questo momento. Il volume risulta di grande interesse, il linguaggio è semplice, scorrevole, comprensibile e riesce ad avvincere non solo le persone ferrate sull’argomento proposto. Inoltre la bibliografia è davvero esaustiva e completa, mentre la Webgrafia risulta sufficiente. Il rigore storico dell’autore non viene mai meno. Un volume meritevole di grande attenzione che consiglio di leggere e regalare a coloro che sono interessati alla storia degli Ordini religiosi cavallereschi.
Ado, che mi racconti?
certo che da te ce n'è da imparare… ciao Isabel buona serata
Ciao Ado, Grazie 🙂 Cerchiamo di leggere e trovare argomenti interessanti. 😉
Bravissimi, splendidi lavori, vi consiglio di interessarVi a questo argomento, che merita diffusione
http://www.europaorientale.net/sez2grecia_epiro.htm
è la storia ignorata in Italia di un piccolo regno balcanico negli anni della prima guerra mondiale. Il capo della dinastia è un mio amico, la sua mail privata, se vi interessa, è pz*@li****.it
Io sono l'avvocato Adolfo Miani, mi trovate su facebook
sullo stesso argomento leggete ciò che scrive la lega di amicizia fra Italia e Grecia http://www.grecia.it/forum/viewtopic.php?f=3&t=520