Uno dei fatti d’arme più incredibili della storia avvenne mentre l’Europa e Bisanzio erano stretti nella morsa dell’Islam. Ora, sembra difficile crederlo, ma c’era una forza militare ancora più devastante di quella araba. A metà dell’VIII secolo, proveninete dalle lontane lande dell’est, un contingente dell’esercito cinese raggiunse l’Asia Centrale.
I confini dell’Impero Tang nel 732 |
Eccellente mappa presa da www.cais-soas.com. In giallo ho evidenziato le regioni menzionate nell’articolo. |
Grazie al Manuale di Guerra di Li Jing (che riporta dei precetti molto simili a quelli contenuti nello Strategikon di Maurizio), conosciamo abbastanza bene la composizione dell’esercito Tang. Secondo la traduzione del manuale fatta da uno studioso:
A typical Tang army consisted of 20,000 men, of which 14,000 were combat troops and the other 6,000 were logistics personnel protecting the supplies. The 14,000 combat troops were divided into 280 companies/platoons (dui 队) of 50 men. 80 of these companies (4,000 men) were cavalry, and 200 (10,000 men) were infantry.The 20,000 troops were also divided into 7 regiments (jun) taking different positions in the formation:A Centre (zhongjun 中军) of 4,000 men, of which 2,800 men (56 companies) are combat troops. 400 crossbowmen, 400 bowmen, 1,000 cavalry, 500 Tiaodang and 500 Qibing.A Left Flank Scouts (zuo yuhou 左虞侯) regiment and Right Flank Scouts (you yuhou 右虞侯) regiment, each with 2,800 men of which 1,900 are combat troops (38 companies – the text mistakenly records this as 39). Each 300 crossbowmen, 300 bowmen, 500 cavalry, 400 Tiaodang and 400 Qibing.Two Left Flank (zuo xiang 左厢) regiments and two Right Flank (you xiang 右厢) regiments, each with 2,600 men of which 1,850 are combat troops (37 companies). Each 250 crossbowmen, 300 bowmen, 500 cavalry, 400 Tiaodang and 400 Qibing.
1) Guerriero tang con armatura completa e dao a due mani. 2) dipinto del 767 che ritrae la guardia imperiale. |
Sia gli Osprey che i volumi di storia militare cinese da me consultati non dicono nulla sull’armamento dei soldati schierati sul campo, ma si può desumere con buona approssimazione che le milizie cinesi purosangue fossero armate più o meno secondo le disposizioni contenute nel manuale sopra menzionato, mentre alleati (e traditori) turchi facessero degli arcieri a cavallo il loro punto di forza. Non mi sorprenderebbe neanche sapere che gli stessi effettivi arabi fossero in gran parte composti dalla classica cavalleria leggera dell’asia centrale.
L’unica descrizione della battaglia che sono riuscito a reperire è quella fatta in un numero della rivista “Saudi Aramco World” del 1964:
For five days they met on the banks of the Talas—tearing at each other, retreating, re-forming, and attacking again. Fine Arab horses crumpled in the hail of Chinese arrows and javelins; their riders, springing to their feet, abandoned bows for swords. Infantry on both sides, too close for crossbow work, fell to with swords, daggers, and clubs. Into the sea of battle came Arab camels with soldiers beating cymbals, frightening the horses of the Chinese out of control.
LE CONSEGUENZE DELLO SCONTRO: DUE PARERI |
Quanto alle conseguenze della battaglia, il sinologo L. Carrington Goodrich parla di “one of the decisive battles of history” mentre Barthold, grande esperto di Russia orientale e Asia centrale musulmana sostiene che Talas “. . .determined the question which of the two civilizations, the Chinese or the Muslim, should predominate in the land (of Turkestan).” |
Cavaliere tang del VII secolo. Notare la sella con staffe. |
Lasciando da parte le conseguenze politiche, bisogna evidenziare che proprio grazie al contatto avvenuto a Talas, iniziò a diffondersi nelle terre arabe la produzione di carta, i cui segreti furono svelati dai cinesi prigionieri.
Sempre dallo stesso numero della rivista rivista “Saudi Aramco World”:
But not the end of the story. For among the prisoners whom Zayid led back to Samarkand were men skilled in a craft that China had practiced for six centuries: the manufacture of paper. Samarkand was blessed with plenty of good water, flax, and hemp, and it wasn’t long before the Chinese craftsmen were put to work in the first paper mills west of the Great Wall. From Samarkand their products and their craft spread gradually westward, displacing papyrus and vellum, and in 1389—perhaps 50 years before Gutenberg developed movable type—the first paper mill in Germany was established in Nuremberg.
Historia Magistra Vitae.
Peccato che nessuno la conosca.
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