La statua di Giustiniano in un disegno del XV sec. |
«L’obiettivo della loro offensiva [degli Ottomani] era noto semplicemente come “Mela Rossa”, un simbolo di potere mondiale. La sua conquista era l’oggetto di un ardente desiderio islamico risalente a otto secoli prima, quasi allo stesso Profeta, ed era alimentato da leggende, predizioni e oracoli apocrifi. Nell’immaginazione dell’esercito islamico, la Mela aveva una precisa localizzazione dentro la città. Davanti alla chiesa madre di Santa Sofia, su una colonna alta trenta metri, stava un’enorme statua equestre in bronzo dell’imperatore Giustiniano, un monumento alla potenza dell’antico Impero Bizantino e un simbolo del suo ruolo di bastione cristiano contro l’Oriente. […] Era appunto nel globo di Giustiniano sormontato da una croce che i turchi avevano localizzato la Mela Rossa, ed era proprio per quello che stavano venendo: l’antica fama dell’Impero cristiano e la possibilità del dominio del mondo che sembrava contenere.»
– LA LEGGENDA DI BALIKLI: due nobili spagnoli, nella Istambul del 1860, viaggiano alla scoperta delle rovine di Costantinopoli. Verranno a conoscenza della leggenda legata alla fonte sacra di Balikli e all’ultimo imperatore della città, Costantino XI.