Necao II : il faraone che sconfisse Giosia (monarca di Giuda)


Necao II (…-…), denominato pure Wahemibra Nekau, fu un sovrano egizio della XXVI dinastia. Figlio di Psammetico I[1], governò l’Egitto, stando ad Erodoto[2] e grazie alla scoperta di alcuni reperti archeologici, per sedici anni (dal 610 a.C. al 594 a.C.). Eusebio di Cesarea[3] e Sesto Africano[4] sono concordi invece nel ritenere che egli fu a capo del Paese delle Due Terre solamente per sei anni.
Rovine a Tell-el-Maskhuta
Durante la conduzione politica e amministrativa dell’Egitto, Necao II volle potenziare il commercio marittimo, dando ordine di costruire nuove imbarcazioni a Corinto, aumentando in tal modo il numero delle navi mercantili presenti nel Mediterraneo e nel Golfo Persico. Sempre nella prospettiva di far crescere i traffici commerciali, il faraone avviò opere di allargamento del canale navigabile fra il Nilo ed il Mar Rosso[5], dando vita pure al centro abitato di Per Temu Tjeku (la dimora di Atum Tjeku), centro urbano attualmente conosciuto come Tell-el-Maskhuta, vicino alla città di Ismailia. Per sua volontà uomini fenici, che lavoravano abitualmente sulle navi, portarono a termine la circumnavigazione dell’Africa[6].
Statuetta di Necao II
In politica estera Necao II profuse il massimo impegno in Palestina per ostacolare l’alleanza fra Medi[7] e Caldei[8]. Non essendo stato in grado di evitare la caduta di Harran (Mesopotamia settentrionale), centro abitato sede degli organismi legislativi e amministrativi centrali dell’ultimo stato assiro autonomo, Wahemibra Nekau conquistò la Palestina[9] vincendo in battaglia[10] Giosia, monarca del regno di Giuda. Il sovrano egizio fu in grado di imprigionare Ioacaz[11] (632 a.C. – Egitto, …), diciottesimo re di Giuda e figlio di Giosia, salito al trono in luogo del genitore e, in più, insediò Eliakim, il primogenito di Giosia[12], come nuovo monarca[13].
Stele dedicata a Osiris e Isis da Necao II
Sfruttando una serie di circostanze vantaggiose Necao II si impadronì della località fortificata di Kadesh, avendo la meglio sui Babilonesi nei pressi del fiume Eufrate. Dopo Thutmose III fu il primo faraone a guadare questo corso d’acqua. La reazione babilonese non si fece attendere e quasi quattro anni più tardi le truppe condotte da Nabucodonosor II, figlio di Nabopolassar, batterono le forze armate egizie prima a Carchemish[14] (605 a.C.[15], in latino Europus, in greco antico Εὔρωπος, antico centro urbano al confine tra la Turchia e la Siria) e successivamente ad Hamat (Siria centrale). Solamente la dipartita del sovrano babilonese permise a Necao II di ritornare in Egitto con quel poco che rimaneva dei suoi reparti armati. Nel 601 a.C. un contingente babilonese cercò di introdursi nel Paese delle Due Terre, ma fu bloccato alla frontiera orientale del delta del Nilo e successivamente Wahemibra Nekau rioccupò il centro abitato di Gaza[16], ma non provò più ad assoggettare la Palestina.
 
BIBLIOGRAFIA
AA.VV., Egitto: Storia e Mistero, De Agostini, Novara 1999;
E. BRESCIANI, L’Antico Egitto, De Agostini, Novara 2000;
N. GRIMAL, Storia dell’Antico Egitto, Laterza, Bari 2007;
C. JACQ, Vita quotidiana dell’antico Egitto, Arnoldo Mondadori, Milano 1999;
LA BIBBIA. VIA VERITÁ E VITA, nuova versione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana, San Paolo, Cinisello Balsamo 2009;
H. SCHLOGL, L’Antico Egitto, Il Mulino, Bologna 2005;
T. WILKINSON, L’Antico Egitto. Storia di un impero millenario, Einaudi, Torino 2012.
[1] Aa.Vv. Egitto: Storia e Mistero. Novara: De Agostini, 1999, p. 323.
[2] Storico dell’antica Grecia.
[3] Vescovo e padre della Chiesa.
[4] Scrittore dell’Impero romano.
[5] Schlogl, H. A. L’antico Egitto. Bologna: Il Mulino, 2005, p. 124.
[6] Jacq, C. Vita quotidiana dell’antico Egitto. Milano: Arnoldo Mondadori, 1999, pp. 246-247.
[7] Popolazione iranica che si impossessò di buona parte dell’attuale Iran centrale ed occidentale.
[8] Gente semita che visse nella zona meridionale della Mesopotamia.
[9] Grimal, N. Storia dell’antico Egitto. Bari: Laterza, 2011, p. 459.
[10] Bresciani, E. L’Antico Egitto. Novara: De Agostini, 2000, p. 235.
[11] Alcuni avvenimenti della sua vita vengono raccontati nella Sacra Bibbia ed in particolare nel II libro dei Re (23, 31-34), nel II libro delle Cronache (36, 1-4) e nel libro di Geremia (22, 11-12).
[12] II Re (23, 36).
[13] Jacq, C. Vita quotidiana dell’antico Egitto. op. cit., p. 247.
[14] Lo scontro armato di Carchemish è narrato pure nella Sacra Bibbia, in particolare nel libro di Geremia (46, 3-12) e nel II libro delle Cronache (35, 20-24).
[15] Wilkinson, T. L’antico Egitto. Torino: Einaudi, 2012, p. 440.
[16] Grimal, N. Storia dell’antico Egitto. op. cit., p. 460.

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