«Questo thriller intelligente e pieno di suspense è un must per i fan di Dan Brown.»
People
No. Assolutamente no. Se il commento del rotocalco People mi trova completamente d’accordo nel definire “Il quinto Vangelo” di Ian Caldwell un thriller intelligente, non mi sento affatto di consigliarlo agli amanti di Dan Brown perché questi ultimi non potranno che vedere disattese le loro aspettative.
Ian Caldwell, infatti, sta a Dan Brown come un vestito di sartoria sta a una maglietta comperata al mercatino. Coloro che amano le “pruderie” tipiche dei Vatican thrillers, i simboli incisi a sangue su prelati pazzi, gli assistenti del papa che pilotano elicotteri militari per far esplodere bombe fantasmagoriche sopra Piazza San Pietro, non potranno che storcere il naso di fronte a un mistero che si snoda con delicatezza e intelligenza nei meandri della Teologia e del rapporto tra Chiesa cristiana e ortodossa.
Certo non può mancare il morto, l’indagine per omicidio, il segreto che deve rimanere occultato e tutti gli ingredienti tipici del caso, ma la vicenda è raccontata con tale approfondimento dei personaggi e del contesto da apparire forse in difetto di azione ed effetti speciali.
Il testo è costato a Ian Caldwell dieci anni di lavoro e di indagine, nonché varie modifiche nella stesura (il suo precedente romanzo, “Il codice del quattro”, bestseller per 49 settimane, risale ben al 2004).
Scrive l’autore, a proposito del suo lavoro documentativo:
“Nessuna istituzione al mondo ha motivi migliori per dubitare delle intenzioni dei romanzieri rispetto alla Chiesa cattolica, ma con mia grande sorpresa ho sempre ricevuto un aiuto prezioso: insegnanti di seminario, avvocati della Chiesa ed eminenti studiosi cattolici non solo hanno risposto alle mie domande in modo dettagliato, ma a volte mi hanno anche parlato apertamente della loro esperienza in Vaticano.”
L’impressione che si trae leggendo questo romanzo è infatti che l’autore sia egli stesso un abitante dello Stato Pontificio, tanto accurate sono le descrizioni del Vaticano e del popolo che vi orbita attorno, che finisce per emergere come il vero protagonista della storia. È interessante seguire i personaggi nei loro spostamenti in quel piccolo-grande mondo a sé, imparandone geografie, ambienti, istituzioni e figure più e meno note. Incuriosisce anche vedere il modus operandi della Sacra Rota (che noi conosciamo solo come “strumento” per annullare matrimoni sgraditi) nei casi penali regolati dal diritto canonico.
Il romanzo di Caldwell ruota attorno alla reliquia della Sindone (il sudario che avvolse il corpo di Gesù dopo la crocifissione) e al Diatessaron, il cosiddetto quinto vangelo (composto da Taziano il Siro tra il 160 e il 175 per unire i quattro vangeli canonici in un’unica narrazione). La vicenda è ambientata nel 2004, dodici anni dopo quell’esame del carbonio 14 che stabilì la preziosa reliquia, custodita a Torino, essere un falso di epoca medievale. Ci troviamo in presenza di un papa, Giovanni Paolo II, malato e sofferente che, tuttavia, non ha mai smesso di auspicare una riconciliazione tra la Chiesa cattolica romana e quella ortodossa. In questo contesto si muovono i protagonisti della nostra storia: i fratelli Andreou, figli di un religioso di rito greco, uno dei pochi “cattolici d’Oriente” esistenti al mondo. Padre Andreou, abito talare diverso e barba lunga come gli ortodossi, ha potuto sposarsi prima di ricevere l’ordinazione sacerdotale. Il figlio Alex ne ha seguito le orme e condurrebbe un’esistenza tranquilla nello Stato pontificio come insegnante di sacre scritture se non fosse per il dramma personale che lo attanaglia: quello di essere rimasto solo ad accudire il figlio dopo l’abbandono da parte della moglie. Il fratello Simon, invece, ha abbracciato la fede cattolica mosso da un fervore che lo porta lontano, come diplomatico della Santa Sede, fino in Turchia.
I due fratelli si reincontreranno in occasione dell’allestimento di una tanto attesa mostra sulla Sindone in Vaticano, dove il curatore e amico Ugo Nogara promette di esibire le prove che il famoso telo è stato trafugato da Costantinopoli nel 1204 durante la famigerata quarta crociata e il saccheggio della città, smentendo così l’esame del carbonio 14 che datava la reliquia in un tempo successivo al 1300. Ma è questo il vero segreto che costerà la vita a Nogara o piuttosto qualcosa che lui e Alex Andreou stavano studiando nel Diatessaron, custodito nel caveau degli archivi vaticani?
Fazioni favorevoli e contrarie alla composizione del millenario scisma della chiesa cristiana (dal 1054, con le reciproche scomuniche di Leone IX e di Cerulario) muovono le loro pedine per giungere per prime alla verità, in un gioco di segreti e ribaltamenti che seguono il filo dei versetti dei Vangeli.
“Il quinto Vangelo” di Ian Caldwell è senza dubbio un romanzo interessante sotto diversi aspetti e ben scritto. La vicenda è portata avanti in maniera un po’ lenta e solo a lettura inoltrata, quando meno ce lo sia aspetta, ci si trova coinvolti nella complessa psicologia e teologia dei personaggi, non volendoli più lasciare. Consiglio questa lettura a quelli che vogliono divertirsi con un romanzo thriller a sfondo religioso che faccia porre qualche domanda in più, e con qualche morto splatter in meno.
Titolo: Il quinto Vangelo”
Autore: Ian Caldwell
Editore: Newton Compton Editori
Pagg. 484