Santa Maria Egiziaca (Alessandria d’Egitto, 344 pressappoco-2 aprile 421 d.C. ?) si consacrò a Dio abbracciando la vita ascetica da eremita. Attualmente è oggetto di devozione religiosa da parte della Chiesa cattolica, ortodossa e copta.
Benché la sua biografia, trasmessa ai posteri da Sofronio (in greco antico Σωφρονιος in latino Sophronios, Damasco, 560 più o meno– Gerusalemme o Alessandria, 11 marzo 638 d.C., episcopo di Gerusalemme), sia fondata su pochi dati validi storiograficamente, la stessa ha comunque un fondamento storico costituito dall’esistenza (sin dal V secolo) nella zona interna palestinese di una fossa in cui venne deposta la salma di una Santa, denominata Maria, che si ritirò in luoghi solitari per meditare e dedicarsi all’ascesi mistica.
NARRAZIONE DELLA VITA
Venuta alla luce nel 344 d.C. ad Alessandria d’Egitto, abbandonò la propria famiglia quando aveva dodici anni, conducendo una esistenza licenziosa e racimolando qualche soldo con l’elemosina e prostituendosi, sebbene nella sua Vita si narra di come frequentemente non accettasse il denaro datole per le sue prestazioni sessuali. A ventinove anni s’imbatté ad Alessandria in alcune persone che compivano un pellegrinaggio a Gerusalemme e, desiderosa di recarsi a vedere nuove province, si unì a loro, inducendoli tutti ad avere rapporti sessuali con lei con false promesse e lusinghe. Giunta a destinazione nel giorno in cui si celebrava l’Esaltazione della Santa Croce, una forza le impedì di seguire i pellegrini alla basilica del Santo Sepolcro a causa della sua condotta immeritevole di riverire la croce di Cristo. Compresa la causa dell’impedimento, cominciò a pregare dinanzi all’effigie sacra di Maria di Nazaret, dipinta su tavola, e solamente in seguito le fu possibile introdursi e venerare la Croce di Gesù. Uscendo, si rivolse ancora una volta alla Santissima Madre di Dio, dinanzi alla medesima effigie sacra di Maria di Nazaret, con la mente e con parole al fine di implorarne l’aiuto e le parve di percepire una voce che le consigliò di guadare il Giordano[1] per recuperare serenità ed avere la perfetta felicità derivante dalla contemplazione di Dio. Pertanto raggiunse il Giordano e, provando vergogna per la sua vita licenziosa, si bagnò nelle sue acque per diventare spiritualmente pura, ricevendo successivamente l’Eucaristia nella chiesa di San Giovanni Battista, a quell’epoca situata sulle sponde del corso d’acqua. Da quel preciso istante Maria intraprese un percorso, esteso nel tempo, di penitenza girovagando per luoghi spopolati e desolati.
Il suo vagabondare ebbe una durata di quarantasette anni, nel corso dei quali mangiò solamente piante con fusto basso e non legnoso in cui si imbatteva durante i suoi spostamenti. Il monaco Zosimo la conobbe nel corso di un viaggio verso Gerusalemme fatto per devozione, penitenza e preghiera durante la Quaresima[2]. La descrive come una donna magrissima, non coperta da indumenti e con una chioma bianca di lunghezza considerevole. Maria, dapprima, si fece regalare dal monaco una cappa per coprirsi e poi gli parlò delle situazioni che l’avevano indotta a compiere quel viaggio di una certa estensione, fatto per devozione, penitenza e preghiera. Per la seconda volta da quando era in Palestina ricevette la Comunione. Zosimo si accomiatò da Maria, impegnandosi a incontrarla nuovamente nella medesima località l’anno seguente. Il monaco ritornò, come aveva garantito, constatando che la Santa era deceduta, portando ancora sulle spalle la medesima cappa che le aveva dato l’anno prima. La leggenda racconta che il suo sepolcro venne scavato da un grosso felino con le sue unghie robuste ed adunche.
IL RACCONTO DI SOFRONIO
Sofronio di Gerusalemme scrisse la biografia della Santa sopramenzionata, che ebbe grande fortuna e vi furono parecchie traduzioni e versioni modificate in più idiomi:
- in latino, quelle di Paolo Diacono[3] e di Anastasio il Bibliotecario[4];
- una composizione in versi di Flodoardo[5];
- una versione in francese di Rutebeuf[6];
- un capitolo della Legenda Aurea[7] di Jacopo da Varagine[8].
DEVOZIONE
Il sentimento di venerazione verso Santa Maria Egiziaca si propagò velocemente in ogni regione abitata dai cristiani e la stessa fu oggetto di devozione religiosa come Santa protettrice delle donne rammaricate per essersi prostituite. La Chiesa cattolica festeggia Santa Maria Egiziaca il 1° aprile.
EMBLEMI ICONOGRAFICI
La branca della storia dell’arte che studia l’immagine ha rappresentato Santa Maria Egiziaca come penitente vicino ad una caverna con una chioma bianca che le copre il fisico, con i tre pani che aveva con sé in luoghi spopolati e desolati e talvolta con a fianco il grosso felino che prestò aiuto a Zosimo nel deporla nella tomba. Si è diffusa pure la rappresentazione della Santa mentre riceve la Comunione portata da Zosimo o dagli esseri puramente spirituali creati da Dio.
[1] Corso d’acqua dell’Asia occidentale che lambisce Israele, Libano, Cisgiordania, Siria e Giordania.
[2] Spazio di tempo di quaranta giorni che viene prima della commemorazione della Pasqua.
[3] Autore longobardo di trattati storici, opere letterarie e componimenti poetici.
[4] Priore e studioso italiano di filologia.
[5] Autore francese di trattati storici e componimenti poetici. Appartenne ad un ordine religioso.
[6] Autore francese di componimenti poetici.
[7] Antologia, composta in latino e nel periodo storico di passaggio tra l’età antica e quella moderna, costituita dalla narrazione della vita dei Santi.
[8] Religioso domenicano ed episcopo di Genova.