Sinossi:
Anno 1278 a.C., nel pieno dell’Età del Bronzo, la terra dei Faraoni trema sotto la terribile minaccia del popolo Shardan.
I temibili guerrieri, padroni del mare, stanno espandendo i loro domini in tutto il Mondo conosciuto, dalla fredda Tracia alle terre Ispaniche, e chi meglio del grande Karnak potrebbe guidare la flotta che conquisterà il tanto agognato Egitto?
Alla vigilia della decisiva vittoria, però, il valente Karnak riceverà una notizia che rovescerà le sorti della guerra e si troverà a dover prendere un’ardua decisione: portare a termine il suo piano di conquista o abbandonare parte della sua flotta per tornare a casa, a vele spiegate, ed affrontare la più temibile di tutte le minacce, gli Inferi.
La terra degli Shardan nasconde, infatti, un grande segreto: collocata sulla bocca dell’Inferno, da secoli costringe i suoi Nove Clan a convivere con il periodico migrare dei Mamuthones, demoni spaventosi tenuti a bada solo dalla presenza dello loro guida, il Pastore degli Inferi.
Per poter nominare un Pastore, però, occorre mantenere vive le usanze di una peculiare setta religiosa, composta da sole donne vincolate a rigide regole di vita e ad un’educazione ferrea.
Fra queste sacerdotesse vi è anche Saurra, giovane ribelle tormentata dal ricordo della morte del suo gemello Eloe, e nelle cui mani risiederà il destino del mondo, poiché inconsapevolmente in grado di interagire con il Pastore. Il Meredeulé, infatti, viene educato dalle Sorelle della Luce affinché possa guidare la massa di demoni attraverso l’Isola, senza che essi facciano del male ai suoi abitanti: per tracciare la direzione del percorso, il Pastore deve orientarsi con l’ausilio dei Sigilli, detti anche Nuraghes.
Il crollo di un Sigillo, però, avrebbe presto fatto perdere la via al Pastore degli Inferi, comportando la liberazione dei Mamuthones dal loro stato di trance e lasciandoli liberi di commettere atroci mostruosità!
Potranno i possenti ed abili guerrieri di Karnak sconfiggere questi mostri sputati dalla bocca dell’Inferno?
La giovane Saurra sarà in grado di affrontare i propri ricordi e le proprie paure per mostrare al Pastore come riprendere la via?
Ricostruire il Nuraghe basterà per rinchiudere nuovamente gli Inferi nell’Oltretomba?
Come si intrecceranno i destini di questi nobili Shardan, così diversi ma accomunati dal desiderio di salvare il proprio popolo da morte certa?
Recensione:
Siete attratti dall’idea di gettarvi fra le righe di questo romanzo che unisce la storia al mito, l’avventura alla suspense, la forza fisica a quella morale, l’audacia spregiudicata alle paure più profonde?
Bene, allora ecco qualche consiglio per poter godere appieno di questo intrigante romanzo.
Per prima cosa, bisogna fare un plauso all’autore per essere riuscito ad incastonare aspetti storici e realistici nella vastità della mitologia sarda: la storia dei Nuraghes, infatti, è formata da tante piccole leggende, tramandate oralmente per secoli, ed è ricca di racconti variegati, più o meno realistici, che vedono la Sardegna come un’Isola legata a filo doppio con il sovrannaturale. Atzori è riuscito a non tradire la leggenda, mantenendo il tono mitico di queste immense e sconosciute strutture in pietra, ma dando comunque un risvolto umano e realistico ai personaggi che compongono il libro.
A proposito di questi personaggi, così ricchi di caratteristiche peculiari che li uniscono in una sola causa, pur mantenendoli così diversi fra loro, devo ammettere che sono rimasta un po’ delusa dal mancato sviluppo delle loro storie personali: Karnak ed i suoi guerrieri, infatti, sono i protagonisti indiscussi della storia ed i classici personaggi che non si può evitare di amare durante lo sviluppo incalzante degli eventi, però la loro storia non viene descritta in alcun modo, lasciandoli comparire e scomparire, come in un mondo parallelo, a seconda delle esigenze della trama.
Avrei gradito qualche nota sulle loro origini e vicende personali, su come siano arrivati a costituire una sorta di grande famiglia e su cosa sia accaduto loro al termine della missione di ricerca del Pastore.
Vi sono alcuni rapporti amichevoli ed addirittura accenni romantici fra questi personaggi, però non sono mai stati sviluppati e sono morti con la fine dell’avventura principale, come ogni altra storia secondaria.
Un vero peccato non dare un epilogo al romanzo, concludendolo con un finale così inaspettato e drammatico (seppur brillante).
Un altro aspetto su cui potrei muovere una critica è quello puramente formale del testo: scritto tutto d’un fiato, il romanzo si lascia leggere più che bene…però alcuni punti sono narrati in modo caotico, quasi fossero solo la superficie del complesso mondo che si stava agitando nella mente dell’autore al momento della scrittura; in questo modo, a volte appare difficile raccapezzarsi fra una capriola e l’altra di una storia così complessa. I personaggi, infatti, sono molti, le vicende complesse e la trama articolata: se la si spezza troppo, rompendo il ritmo della narrazione di un evento per passare a quello antecedente/successivo, si rischia di perdere il filo e di dover tornare indietro di qualche pagina per poter fare mente locale su come le vicende trattate in quel punto si ricolleghino al resto della trama.
In verità devo ammettere che, seppur all’inizio abbia mostrato un notevole scetticismo nei confronti di questo libro, sono arrivata ad apprezzarlo molto nel suo complesso.
Più “fantasy” che storico, non è sicuramente adatto a chi ama la narrazione realistica e dettagliata tipica del puro “romanzo storico” che tratto solitamente.
Per chi, invece, fosse così audace da accettare l’idea di poter collocare demoni feroci e mistici rituali nel contesto del lontano 1278 a.C, apprezzandoli come una parte importante di tradizioni e leggende tramandate per secoli, allora consiglio di accettare la sfida e leggerlo.
Vale sicuramente la pena conoscere Karnak, Saurra e tutti gli eroi di questo romanzo, di cui si può sentire vividamente non solo l’eco di grandi gesta, ma anche la compassione, il dolore e la forza morale che ci caratterizza come essere umani, soprattutto quando siamo costretti a compiere imprese impossibili per necessità e per proteggere chi amiamo.
Titolo: ŠRDN – Dal Bronzo e dalla Tenebra
Autore: Andrea Atzori
Editore: Acheron Books
Pagine: 261