La battaglia di Verona (403 d.C.)


Lo scontro armato di Verona ebbe luogo nel giugno del 403[1] d.C. fra le forze armate romane, capeggiate dal magister militum[2] Stilicone[3] (359 pressappoco-Ravenna, 22 agosto 408 d.C.), e quelle visigote del sovrano Alarico[4] (370 più o meno-Cosenza, 410 d.C.).

I due si erano già affrontati nel combattimento di Pollenzo (6 aprile del 402 d.C.) e Stilicone aveva battuto il nemico, ricacciando indietro Alarico[5]. Il successo militare romano in prossimità di Verona[6] costrinse Alarico[7] ad abbandonare l’Italia per la seconda volta.

Invasioni barbariche all’inizio del V secolo dC

La battaglia cominciò con gli Alani[8], uniti da un patto di alleanza con Roma, che attaccarono con impeto, senza attendere il comando di Stilicone[9] e rovinandogli irrimediabilmente la strategia predisposta per lo scontro armato, i Visigoti[10] che si trasferirono in un accampamento, dotato di opere di fortificazione, sui monti[11].

Benché Alarico fosse stato battuto due volte, a Pollenzo e a Verona, tornando in Italia tutte e due le volte più potente di prima, ha fatto credere a diversi autori di trattati storici che le due affermazioni militari romane fossero state conseguite più sulla carta che non nella realtà. Va tenuto in considerazione, tuttavia, che i Visigoti di Alarico erano foederati[12] di Roma: è verosimile che i Romani non intendessero annientare dei barbari che avevano stipulato una alleanza con loro, dal momento che questi erano indispensabili per proteggersi da numerosi popoli barbari, come per esempio gli Unni[13] che si stavano espandendo nell’Europa centrale all’inizio del V[14] secolo[15] d.C.

Battaglia di Verona. Bassorilievo dall’Arco di Costantino

BIBLIOGRAFIA

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[1] Demougeot, É. De l’Unité à la division de l’Empire romain 395-410: Essai sur le gouvernement impérial. Paris: Adrien-Maisonneuve, 1951, pp. 278-279.

[2] Clemente, G. Guida alla storia romana. Milano: Arnoldo Mondadori, 1985, p. 311.

[3] Spinosa, A. La grande storia di Roma. Milano: Arnoldo Mondadori, 1998, p. 509.

[4] Pani, M.; Todisco, E. Storia romana. Roma: Carocci, 2008, p. 372.

[5] Badel, C.; Inglebert, H. L’Impero Romano in 200 mappe. Gorizia: Leg, 2015, p. 252.

[6] Aa.Vv. La Grande Storia. vol. XV. Milano: RBA ITALIA, 2016, p. 64.

[7] De Jaeghere, H. Gli ultimi giorni dell’impero romano. Gorizia: Leg, 2016, p. 277.

[8] Popolo senza dimora stabile di etnia iranica.

[9] Frediani, A. Gli ultimi condottieri di Roma. Roma: Newton & Compton, 2001, p. 96.

[10] Popolazione originaria della penisola scandinava, facente parte del raggruppamento sociale autonomo, con proprio ordinamento e proprio capo, dei Goti.

[11] Wolfram. H. History of the Goths. Berkeley: University of California Press, 1988, p. 152.

[12] I foederati erano delle popolazioni unite all’Impero Romano da un trattato (foedus) di intesa politico-militare per il raggiungimento di determinati obiettivi territoriali, economici, politici.

[13] Popolazione bellicosa, senza dimora stabile, di stirpe turca originaria della Siberia meridionale.

[14] Aa.Vv. Atlante Storico. Milano: Rizzoli Larousse, 2004, p. 107.

[15] Wolfram. H. History of the Goths. Berkeley: University of California Press, 1988, p. 137.

 


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