Tanutamani (anche Tanuatamon, … – 653 a.C. pressappoco) fu allo stesso tempo sovrano egizio della XXV dinastia e re dello stato di Kush[1].
VITA DI TANUTAMANI
Tanuatamon, ultimo faraone della XXV dinastia, è stato a capo del Paese delle Due Terre più o meno per otto anni. Non è presente negli elenchi di Manetone[2] ma il suo nome figura negli annali assiri[3]. Figlio di Shebitqo[4] (… – 690 a.C.) e nipote di Taharqa[5] (… – 664 a.C.), iniziò a regnare alla dipartita dello zio, essendo stato coreggente per un anno. La fonte di maggiore importanza per apprendere gli eventi della conduzione politica e amministrativa di questo monarca risulta essere la Stele del sogno (nome che pare voler unire Tanutamani a Thutmose IV[6]), innalzata dal medesimo faraone.
Tanuatamon, dal momento che le truppe assire combattevano in luoghi distanti dall’Egitto, volle provare ad impossessarsi della valle del Nilo e quindi discese il corso d’acqua sino a Tebe[7], dove fu ricevuto come un liberatore da Montuemhat[8][9] e dalla Divina Sposa di Amon Shapenewpet II[10]. Sostenuto dalla Tebaide[11] il monarca si diresse a settentrione e vinse, vicino a Menfi[12], i principi egizi che non avevano abbandonato il re assiro. Nello scontro armato venne ucciso Necho I[13] (… – Menfi, 664 a.C.) di Sais[14], ritenuto il primo faraone della XXVI dinastia.
Nella Stele del sogno Tanutamani racconta che i principi del Basso Egitto[15], capeggiati da Peqrur di Per Soped[16][17], si piegarono al suo dominio[18], ad eccezione di Psammetico I[19] (… – 610 a.C.) di Atribi[20], figlio[21] di Necho I. Il successo ebbe una durata limitata nel tempo: Ashshurbanipal (Ninive[22], 668 a.C. – Ninive, 626 a.C.), monarca assiro, raggiunse velocemente il Paese delle Due Terre dove, in seguito alla vittoria militare su Tanuatamon, si impadronì nuovamente di Menfi e depredò Tebe[23], appropriandosi di denaro, oro, pietre preziose ed arredi sacri dell’edificio dedicato al culto di divinità pagane di Karnak[24] e frazionando l’intero paese in minuscole signorie[25] a lui sottoposte[26].
Tanutamani trovò rifugio a Napata[27] dove cessò di vivere nel 656 a.C. I suoi successori non cercarono più di sottomettere il Paese delle Due Terre e proseguirono a governare la Nubia, trasferendo sempre più a mezzogiorno la loro autorità sino a costituire quello che sarà chiamato il Regno di Meroe.
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LOVELLI, (12 Aprile 2017). Manetone: ministro ufficiale del culto e storico dell’antico Egitto. Recuperato il 27 Febbraio 2020, da Storie di Storia: https://www.storiedistoria.com/2017/04/manetone-ministro-ufficiale-del-culto-e-storico-dellantico-egitto/;
LOVELLI, (8 Settembre 2018). Thutmose IV: il faraone che fece erigere la Stele del Sogno. Recuperato il 27 Febbraio 2020, da Storie di Storia: https://storiedistoria.com/2018/09/thutmose-iv-il-faraone-che-fece-erigere-la-stele-del-sogno/;
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1] Con il vocabolo Kush si vuole indicare il territorio denominato Nubia, posto fra il meridione dell’Egitto attuale e la zona settentrionale del Sudan.
[2] Si rammenta l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Manetone: ministro ufficiale del culto e storico dell’antico Egitto; https://storiedistoria.com/2017/04/manetone-ministro-ufficiale-del-culto-e-storico-dellantico-egitto/ [12 aprile 2017].
[3] Gli Assiri furono un popolo semita, che si stabilì nella Mesopotamia settentrionale intorno al 2500 a.C.
[4] Monarca della XXV dinastia.
[5] Sovrano della XXV dinastia.
[6] Per avere informazioni dettagliate su Thutmose IV è possibile consultare l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Thutmose IV: il faraone che fece erigere la Stele del Sogno; https://storiedistoria.com/2018/09/thutmose-iv-il-faraone-che-fece-erigere-la-stele-del-sogno/ [8 settembre 2018].
[7] Si menziona l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Tebe: la città dalle cento porte; https://www.storiedistoria.com/2015/06/tebe-la-citta-dalle-cento-porte/ [3 giugno 2015].
[8] Alto funzionario egizio che visse nel VII secolo a.C.
[9] Cimmino, F. Dizionario delle dinastie faraoniche. Milano: Bompiani, 2003, p. 359.
[10] Figlia del primo sovrano kushita (Piankhy, XXV dinastia) e sorella di Taharqa.
[11] Territorio del Paese delle Due Terre con Tebe sede degli organismi legislativi e amministrativi centrali.
[12] Si ricorda l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Menfi: famosa città dell’antico Egitto; https://www.storiedistoria.com/2015/07/menfi-famosa-citta-dellantico-egitto/ [2 luglio 2015].
[13] Schlogl, H. A. L’antico Egitto. Bologna: Il Mulino, 2005, p. 123.
[14] Città egizia collocata sulla riva orientale della diramazione di Rosetta del Nilo. Fu la capitale del quinto nomo del Basso Egitto.
[15] Corrisponde all’area settentrionale del Paese delle Due Terre, ovvero alla zona del delta del Nilo.
[16] Alla lettera Casa del Falco piumato. Capoluogo del XX distretto del Basso Egitto.
[17] Wilkinson, T. L’antico Egitto. Torino: Einaudi, 2012, p. 434.
[18] Aa.Vv. La Grande Storia. vol. III. Milano: RBA ITALIA, 2015, p. 75.
[19] Sovrano della XXVI dinastia.
[20] In greco antico Ἄθλιβις o Ἀθάρραβις, in latino Athribis o Athlibis. Località posta nell’area del delta del Nilo.
[21] Bresciani, E. L’Antico Egitto. Novara: De Agostini, 2000, p. 276.
[22] Importante centro abitato di epoca remota, situato sulla sponda sinistra del Tigri, nella Mesopotamia settentrionale.
[23] Grimal, N. Storia dell’antico Egitto. Bari: Laterza, 2011, p. 450.
[24] Minuscolo insediamento abitativo collocato sulle rive del Nilo, pressappoco a 2,5 km a settentrione di Luxor. Il luogo è quello della Tebe dell’antico Egitto.
[25] Aa.Vv. Le grandi civiltà: Egitto. vol. I. Roma: GEDI Gruppo Editoriale, 2019, p. 186.
[26] Barandoni, C. L’incredibile storia dei faraoni. Roma: Newton Compton, 2017, p. 296.
[27] Centro urbano della antica Nubia.