La lingua dell’antico Egitto – Emanuele M. Ciampini

Emanuele M. Ciampini insegna di Egittologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha pubblicato diversi volumi ed è direttore della Missione Archeologica Italiana in Sudan – Jebel Barkal nella zona del centro urbano di epoca remota di Napata.

Di particolare importanza per una piena comprensione del testo La lingua dell’antico Egitto (dato alle stampe nel mese di novembre del 2019) è sia la premessa dell’autore che la presentazione dello stesso da parte dell’editore nella quarta di copertina. Nella premessa Emanuele M. Ciampini afferma che: «Perché una introduzione alla lingua egiziana antica (o, più tecnicamente, egizia) all’inizio del III millennio? Ha ancora senso volgere l’attenzione a una disciplina che definire di nicchia sembra essere almeno un eufemismo? E soprattutto, a chi si rivolge un lavoro che ha la pretesa di fornire un quadro preliminare o sintetico (a seconda della scelta del lettore) di una scrittura scomparsa quando il bacino del Mediterraneo concludeva l’esperienza dell’Evo Antico, e di una lingua che le sopravvisse per un altro breve scorcio di tempo, per scomparire definitivamente con l’affermarsi dell’arabo?

Emanuele M. Ciampini

Queste possono sembrare questioni legate alla scelta individuale di misurarsi con lo studio di una lingua antica principalmente per scopi didattici, vista la presenza di corsi di lingua egiziana in diversi atenei italiani; tuttavia, l’interesse può anche dipendere da una scelta dettata dal volersi misurare con un mondo certamente lontano dal nostro, ma che soprattutto in Italia ha una posizione di particolare privilegio, vista la diffusione di antichità faraoniche in raccolte museali e, in alcuni casi, anche nello stesso territorio (basti pensare agli obelischi iscritti, ancora eretti a Roma, Firenze, Urbino e Benevento). Ma forse, il tentativo di accedere in modo diretto alle fonti di un’antica cultura non si estingue con un semplice esercizio di conoscenza tecnica; piuttosto, mediante la lingua e le sue caratteristiche, pur presentate senza la pretesa di completezza ed esaustività che le vere grammatiche hanno, si può tentare un approccio alle forme più intime di una cultura che ha saputo affascinare tanto il mondo antico (come ci dimostra il complesso rapporto che lega la Roma imperiale alla terra del Nilo), quanto quello più vicino a noi. Attraverso la forma altamente raffinata di cultura che è la scrittura, non si ha accesso solo alla comunicazione in una forma che si è conservata sino al presente, ma si può accedere ad alcune delle categorie per mezzo delle quali quella stessa cultura interpretò il reale. Forse con una certa presunzione, il lavoro si vuole rivolgere a un lettore interessato al presente: un lettore capace di riconoscere, nelle pieghe dei meccanismi che hanno consentito a una comunità umana, protagonista di una delle più lunghe e affascinanti esperienze dell’umanità, i tratti salienti di quella stessa comunità: un tentativo, dunque, di accostarsi a un mondo lontano, eppure spesso più attuale e vicino alle corde di un sentire che appartengono all’animo umano. Nato dall’esperienza di ricerca sul campo (cioè nelle aule dove la lingua è oggetto di studio), questo lavoro è anche il frutto di osservazioni e commenti che si sono raccolti nel corso di diversi anni di esperienza didattica e di confronto, anche con colleghi; proprio questi fattori hanno avuto un peso determinante nel definire categorie che in parte si collegano alle teorie grammaticali in uso nell’egittologia. Queste premesse metodologiche si sono combinate con una veste editoriale che ha voluto offrire, nel rispetto di una struttura già sperimentata per altre lingue antiche, non solo il dato grammaticale, ma anche una serie di supporti che offrano, in una veste non eccessivamente pesante, un quadro quanto mai ampio della complessa cultura scrittoria e della lingua che per mezzo di quello strumento si espresse: un’eco ancora viva nelle pagine di una storia conclusa, ma anche parlante, e per questo forse ancora degna di essere ascoltata. Al momento di chiudere il lavoro, è per me doveroso un ringraziamento a Rossana Cecchi, che ha seguito, e spesso pungolato, la nascita e lo sviluppo delle pagine che seguono».

 

Antico papiro egizio

 

Nella presentazione dell’opera da parte dell’editore il medesimo dichiara che: «Legata alla cultura faraonica e sua espressione diretta, la lingua egiziana classica costituì per secoli un modello ideale di comunicazione: una lingua nata dal parlato, poi cristallizzatasi come parte integrante della cultura del testo scritto. L’egiziano classico fu usato dall’amministrazione, ma espresse anche una vasta produzione letteraria che si fece segno distintivo dell’Egitto faraonico. Fortemente connessa alla scrittura geroglifica, questa lingua seppe farsi espressione di identità culturale, prima ancora che nazionale, e la sua riscoperta ha quindi aperto le porte di un mondo antico, affascinante, ma certo non staccato dalla realtà storica. Questo volume si muove nella documentazione antica seguendo un percorso che è soprattutto culturale, e non solo grammaticale, per fornire ampie prospettive a chi si accosti allo studio dell’antica lingua dei faraoni. L’inquadramento storico-culturale è la premessa alla trattazione grammaticale, mentre la crestomazia mette a disposizione del lettore documenti di varia natura ed epoca, compresa una scelta di materiali tardi con fenomeni di crittografia. L’apparato didattico comprende una serie di supporti (esercizi con relative soluzioni, lista dei segni, glossario egiziano-italiano) che consentono di acquisire una progressiva familiarità con la lingua e la scrittura».

Si ritiene che quanto detto sia nella premessa dall’autore sia nella presentazione del libro da parte dell’editore abbia spiegato a sufficienza scopi e finalità del volume preso in esame. Di grande utilità sono le illustrazioni, il glossario, gli esercizi di studio, la bibliografia, la crestomazia e la lista dei segni geroglifici e loro uso. Un testo meritevole di notevole attenzione che si consiglia di leggere e/o regalare a coloro che sono interessati a conoscere e studiare la scrittura geroglifica dell’antico Egitto.

 

 

Titolo: La lingua dell’antico Egitto

Autore: Emanuele M. Ciampini

Editore: Hoepli

Pagg.  336

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