Ieracompoli, ovvero Città del Falco[1], risulta essere il nome greco della Nekhen[2][3] di età remota, centro abitato famoso nel Paese delle Due Terre nel periodo predinastico (3900 a.C. – 3060 a.C. pressappoco) ed arcaico (3150 a.C. – 2700 a.C.). Ieracompoli era posta sulla sponda occidentale del Nilo davanti a Nekheb (odierna el-Kab), situata sulla sponda orientale. Tutte e due le località furono sede del governo e degli altri organi direttivi del terzo distretto dell’Alto Egitto[4].
L’odierno nome del centro urbano preso in esame è Kom el-Ahmar (La collina rossa) e infatti il luogo della Nekhen di un passato lontano era coperto completamente di pezzi rossi di recipienti e stoviglie e di sabbia, quando venne raggiunto per la prima volta nel corso dell’operazione militare di Napoleone Bonaparte in Egitto. Flinders Petrie[5] (Charlton, 3 giugno 1853 – Gerusalemme, 28 luglio 1942), a cominciare dal 1887, ricercò monumenti e reperti archeologici, esplorando sistematicamente il terreno dove sorgeva Ieracompoli, trovandone con precisione il sito e un complesso di sepolture del predinastico e del protodinastico.
RICERCA DI MONUMENTI E REPERTI ARCHEOLOGICI
I ruderi di Nekhen vennero scoperti sul finire del XIX secolo dagli studiosi britannici di archeologia James Edward Quibell (1867 – 1935) e Frederick William Green (1869 – 1949). Nel magazzino più importante dell’edificio[6] destinato al culto religioso di Ieracompoli essi individuarono rilevanti oggetti cerimoniali del periodo Naqada III (3300 a.C. – 3060 a.C.)[7] come la Paletta[8] di Narmer[9] [contenente il cartiglio con il nome di Narmer (… – 3125 a.C.)], che ridusse ad unità[10] il Paese delle Due Terre e divenne il primo faraone della I dinastia (3150 a.C. – 2925 a.C. più o meno)[11], e le due Mazze dello Scorpione.
Successivamente, una campagna di scavi venne effettuata sul sito dell’antica Nekhen da un team internazionale di studiosi di archeologia, egittologia, geologia, ecc., guidati da Michael A. Hoffman (1944–1990) sino alla sua dipartita. In seguito diresse il team la studiosa britannica di egittologia Barbara Georgina Adams (Hammersmith, 19 febbraio 1945 – 26 giugno 2002) dell’Università di Londra sino al suo decesso ed infine coordinò il gruppo la dr.ssa Renée Friedman dell’Università della California.
LA VENERAZIONE DI HORUS
La divinità di Ieracompoli fu dapprima il falco Horus[12], raffigurato con la testa cinta dalla corona bianca, e successivamente Nekhbet[13] (la divinità-avvoltoio[14]), dea già di Nekheb[15]. Nekhen diventò rinomata a causa della mitica invasione e occupazione del Basso Egitto[16] da parte dei Seguaci di Horo e nei documenti egizi venivano nominate le Anime di Nekhen come leggendari monarchi predinastici dell’Alto e Basso Egitto.
BIBLIOGRAFIA
AA.VV., La Grande Storia, RBA ITALIA, Milano 2017;
AA.VV., Le grandi civiltà: Egitto, GEDI Gruppo Editoriale, Roma 2019;
BARANDONI, L’incredibile storia dei faraoni, Newton Compton, Roma 2017;
BARCA, Sovrani predinastici egizi, Ananke, Torino 2005;
BRESCIANI, L’Antico Egitto, De Agostini, Novara 2000;
CIMMINO, Dizionario delle dinastie faraoniche, Bompiani, Milano 2003;
GRIMAL, Storia dell’Antico Egitto, Laterza, Bari 2007;
JACQ, L’Egitto dei grandi faraoni, Arnoldo Mondadori, Milano 1999;
A.A.C. LUVINO, Nilo segreto, Yume, Torino 2018;
SCHLOGL, L’Antico Egitto, Il Mulino, Bologna 2005;
SECCO, Dizionario Egizio-Italiano Italiano-Egizio, Kemet, Torino 2015;
WILKINSON, L’Antico Egitto. Storia di un impero millenario, Einaudi, Torino 2012.
[1] Luvino, A. A. C. Nilo segreto. Torino: Yume, 2018, p. 40.
[2] In geroglifico
|
oppure
|
[3] Bresciani, E. L’Antico Egitto. Novara: De Agostini, 2000, p. 173.
[4] Corrisponde alla parte meridionale del Paese delle Due Terre, iniziando dalla prima cataratta del Nilo.
[5] Studioso inglese di egittologia ed archeologia.
[6] Barandoni, C. L’incredibile storia dei faraoni. Roma: Newton Compton, 2017, p. 46.
[7] Barca, N. Sovrani predinastici egizi. Torino: Ananke, 2005, p. 102.
[8] Schlogl, H. A. L’antico Egitto. Bologna: Il Mulino, 2005, p. 23.
[9] Jacq, C. L’Egitto dei grandi faraoni. Milano: Mondadori, 1999, p. 45.
[10] Aa.Vv. Le grandi civiltà: Egitto. vol. I. Roma: GEDI Gruppo Editoriale, 2019, p. 30.
[11] Cimmino, F. Dizionario delle dinastie faraoniche. Milano: Bompiani, 2003, p. 30.
[12] Aa.Vv. La Grande Storia. vol. I. Milano: RBA ITALIA, 2017, pp. 18-19.
[13] Si riteneva che proteggesse i sovrani e l’Alto Egitto.
[14] Grimal, N. Storia dell’antico Egitto. Bari: Laterza, 2011, p. 45.
[15] Wilkinson, T. L’antico Egitto. Torino: Einaudi, 2012, p. 47.
[16] Corrisponde all’area settentrionale del Paese delle Due Terre, ovvero alla zona del delta del Nilo.