Sandra Sabattini (Riccione, 19 agosto 1961 – Bologna, 2 maggio 1984) è oggetto di devozione religiosa da parte della Chiesa cattolica.
NARRAZIONE DELLA VITA
Sandra fu particolarmente attenta ai problemi della giustizia sociale, benché fosse molto giovane, ed impiegò il tempo, che poteva essere dedicato allo svago, aiutando gli indigenti e pregando intensamente. A partire dai dieci anni cominciò a riunire alcune sue riflessioni personali, dalle quali appaiono evidenti le sue notevoli risorse spirituali. Nel 1974 aderì formalmente come socia partecipante all’Associazione Atletica Libertas di Rimini, gareggiando come atleta specializzata in gare di velocità (100 metri) e segnalandosi pure a livello nazionale. Fece la conoscenza della Comunità Papa Giovanni XXIII quando aveva 12 anni, dapprima partecipando alle riunioni per teenagers organizzate direttamente da don Oreste Benzi[1] (San Clemente, 7 settembre 1925 – Rimini, 2 novembre 2007), in seguito essendo presente ai soggiorni per adolescenti nella Casa Madonna delle Vette ad Alba di Canazei (Tn). Terminati gli studi liceali (maturità scientifica), decise di iscriversi al corso di laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna, proponendosi con il fidanzato di recarsi in Africa come missionaria e proseguendo a destinare il tempo, che poteva essere dedicato allo svago, e le vacanze estive alle comunità di ricupero dei tossicodipendenti, nate per volontà della Comunità Papa Giovanni XXIII agli inizi degli anni ’80. Cessò di vivere, prematuramente, il 2 maggio 1984, venendo investita con violenza da un automobile proprio quando andava ad un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII.
BEATIFICAZIONE
Don Oreste Benzi[2] nel 1985, supponendone le virtù eroiche, pubblicò il Diario di Sandra, che sarà successivamente ampliato nel 2003 da Francesco Zanotti ed in seguito accresciuto nel 2009 da Nicoletta Pasqualini. Il 30 gennaio 2006 la Chiesa cattolica mediante la conferenza dei vescovi dell’Emilia Romagna fu propensa ad avviare la causa di canonizzazione di Sandra Sabattini. Il 27 settembre 2006 l’episcopo di Rimini, Mariano De Nicolò, dette inizio al processo diocesano di canonizzazione. Il 22 aprile 2009, trascorsi 25 anni dalla scomparsa di Sandra, una commissione giunse al camposanto di Sant’Andrea in Casale per un accertamento canonico e per trasferire il suo cadavere nell’edificio consacrato al culto cattolico di San Girolamo, dove in quel momento era parroco Don Giuseppe Bonini (zio di Sandra), ma purtroppo non venne trovato neanche un minuscolo osso del suo corpo. La fase diocesana terminò il 6 dicembre 2009 con la spedizione dei documenti alla Santa Sede. Il 6 marzo 2018 Papa Francesco le riconobbe il titolo di venerabile e il 2 ottobre 2019 venne pubblicato il decreto che ammette l’esistenza del miracolo, grazie all’intercessione di Sandra Sabattini, concernente la guarigione di Stefano Vitali[3]. La celebrazione, all’inizio fissata a Rimini per il 14 giugno del 2020, è stata rimandata al 24 ottobre del 2021 per la situazione pubblica di particolare difficoltà e pericolosità provocata dal coronavirus.
BIBLIOGRAFIA
- PASQUALINI, Il diario di Sandra, Sempre Comunicazione, Legnago (VR) 2019.
SITOGRAFIA
Congregazione delle Cause dei Santi: http://www.causesanti.va/it.html
[1] Sacerdote ed educatore, creò la Comunità Papa Giovanni XXIII, stabilendone gli ordinamenti.
[2] Il presbitero disse di Sandra: «L’amore di Sandra per il Signore e per la Vita si riflette in tutti coloro che vengono a contatto con lei: la sua persona emana gioia ed entusiasmo che conducono a Gesù».
[3] Politico, ex presidente della Provincia di Rimini.