Nikola Tesla. Un genio moderno – Marco Trevisan


Sinossi

Pochi scienziati hanno attorno a sé un’aura di leggenda come Nikola Tesla. Scienziato, inventore, ingegnere elettrico, Tesla incarna la figura del genio moderno. Quasi trecento le invenzioni da lui brevettate, tra cui il motore a induzione e la cosiddetta “bobina di Tesla”, le cui impressionanti scariche elettriche sono tutt’ora il simbolo del laboratorio dello scienziato pazzo. È stato uno dei grandi innovatori della fisica moderna e un inventore geniale, animato da una passione sfrenata per l’elettricità che la leggenda narra si manifestasse anche sotto forma di convulsioni e allucinazioni che avrebbero contribuito ai suoi “lampi di genio”. La sua genialità, accompagnata da una forte eccentricità, le sue proverbiali manie ossessivo-compulsive, la sua castità e la decisione di non sposarsi per dedicarsi completamente allo studio e alla ricerca, tutto ciò e molto altro hanno contribuito a fare di lui un personaggio leggendario ancora in vita.

Recensione

Prima di affrontare la lettura del libro di Marco Trevisan, sapevo ben poco di Nikola Tesla, financo meno di uno studente di media cultura della scuola secondaria.

Mio marito è uno scienziato. Immaginate quindi un dialogo tra me e lui:

“Amore, sto leggendo la biografia di Nikola Tesla”.

“Lo scopritore della corrente alternata?”.

“Ma solo io pensavo che fosse la marca di un’automobile?!”.

Al di là del siparietto iniziale e delle mie scarse conoscenze scientifiche, ammetto di essermi approcciata alla lettura di questo testo con timore misto a grande curiosità e le aspettative sono state ampiamente ripagate dalla scoperta di una figura affascinante, contraddittoria, sorprendente e troppo a lungo bistrattata.

Scienziato? Illusionista? Genio? Visionario? Pazzo? Profeta?

 

Nikola Tesla

 

La biografia di Marco Trevisan ci fa scoprire che ognuna di queste sfaccettature compone la personalità di Nikola Tesla. Ciò che è indubbio è che sia stato una vera mente geniale, come poche altre nel panorama scientifico moderno.

Già dal principio l’autore ci trasporta in una situazione surreale, spettacolare, ricolma di magia.

Immaginiamo di spalancare le porte di uno di quei teatrini di provincia, bui e fumosi, dove un pubblico annoiato e stanco, in attesa di un “quid” che gli illumini la serata, d’improvviso viene attirato da un pungente odore di bruciato. Appare un uomo dall’abbigliamento bizzarro, “in smoking e stivaloni con le suole di gomma, alto e magro, due sottili baffetti” che con un semplice schiocco delle dita fa materializzare una sfera infuocata nella sua mano.

“Con stupefacente agilità l’uomo, tenendo una mano infilata in tasca, balzò su un piccolo palco collegato a un grosso generatore elettrico, si mise a ruotare la manopola di uno strano apparecchio fino a che il suo corpo non fu avvolto da fiamme crepitanti, tra saettanti lingue di fuoco che salivano al soffitto”.

Ed è subito leggenda.

 

 

Affascinato fin da piccolo dalla corrente elettrica, tanto da definirla, secondo il Trevisan, “il più grande e totalizzante amore della mia vita”, la sua vicenda biografica ci viene narrata, attraverso l’artificio letterario di un’intervista immaginaria, proprio a partire dal suo primo vagito, il momento in cui inizia la “vicenda amorosa”. Infatti, l’autore, riportando una citazione del biografo e fisico britannico Robert Lomas, ci racconta che Nikola, figlio di Milutin Tesla, reverendo del villaggio di Smiljan in Croazia (all’epoca appartenente al territorio dell’impero austro-ungarico) nasce allo scoccare della mezzanotte tra il 10 e l’11 luglio del 1856 durante una spettacolare tempesta di fulmini, tanto che la levatrice che assistette al parto lo soprannominò “il figlio della tempesta”. E mai definizione fu più appropriata. Fin da piccolissimo, infatti, i suoi maggiori interrogativi, studi e ricerche si concentrarono sull’elettricità – già a tre anni rimase affascinato e incuriosito dalla corrente elettrostatica che percorreva il pelo del suo gatto – e lo accompagnarono fino alla morte.

La biografia del Trevisan ci conduce passo dopo passo, con un linguaggio fruibile a tutti, fluido e continuo, attraverso tutte le fasi della vita di Tesla, fin dall’infanzia e dall’adolescenza, che furono turbolente e caratteristiche, in quanto già si intravedevano le bizzarre anomalie del carattere, attraverso i suoi comportamenti – come quando si ritrovava a parlare da solo – e fenomeni psicofisici che lo colpivano – come fulmini abbaglianti che gli comparivano davanti agli occhi, strane allucinazioni, apparizioni di immagini nella mente talmente vivide da non riuscire a distinguerle da quelle reali. Col tempo cercò di imparare a minimizzare questi disturbi, probabilmente di natura congenita, attraverso delle forme di autocontrollo della mente, finendo per scoprire che si trattava di eventi collegati a emozioni forti o angoscianti; tuttavia, la sua psiche rimase sempre instabile, tormentato com’era da manie ossessivo-compulsive.

Non intendo soffermarmi più di tanto sulla vita dell’uomo (che potrete gustare ampiamente nel testo) quanto sottolineare come il Trevisan riesca a rendere giustizia all’inventore, ingegnere e scienziato senza scadere nella condiscendenza né tantomeno presentarcelo in una versione edulcorata. È un uomo eccentrico, ossessionato, ingenuo e anche un po’ un gradasso (nel suo campo) quello che viene fuori dal racconto, ma anche un talento incompreso, spesso raggirato per via della sua buona fede, del suo modo di vivere svagato e fuori dal mondo, del poco interesse per le cose che ha attorno, come ad esempio le donne che per lui sono “una distrazione” per il suo lavoro, tanto da rinunciare totalmente a una vita sentimentale; o anche il denaro, che per lui era soltanto un mezzo per raggiungere un fine: i suoi esperimenti.

“Il progressivo sviluppo dell’uomo dipende in gran parte dalle sue invenzioni. Esse sono il risultato più eminente della sua creatività. Il fine ultimo delle invenzioni è il dominio assoluto dell’intelletto sulle cose animate e inanimate, sull’intero mondo naturale e artificiale, allo scopo di migliorare la vita degli uomini”.

 

 

Il suo amore sconfinato per la scienza, per l’ingegneria, per le invenzioni lo porta a brevettare centinaia di invenzioni, tra cui ricordiamo la famosissima “bobina di tesla”, ma è soprattutto noto per la scoperta che gli renderà la vita difficile a causa soprattutto delle controversie con illustri colleghi: la corrente alternata, per cui battibeccherà fino alla fine con Edison (scopritore della corrente continua) e per la quale ingaggerà una guerra letteralmente “senza fine” con Guglielmo Marconi per la corretta attribuzione del brevetto della radio; guerra che si concluderà nel giugno del 1942, quasi sei mesi dopo la morte di Tesla, quando la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America renderà giustizia al precursore del wireless affermando che il brevetto di Marconi era “scontato” e non aggiungeva nulla di nuovo alle scoperte di altri scienziati prima di lui, tra cui proprio Nikola Tesla.

Anche se le diatribe più pesanti, continue e infinite – “la guerra dell’elettricità” – furono quelle ingaggiate proprio con il diretto concorrente della corrente elettrica, Edison, che, pur considerando la scoperta di Tesla certamente valida e innovativa, non avrebbe mai ammesso che lo scienziato avesse ragione, e non perdeva occasione per mettere in cattiva luce gli esperimenti, le invenzioni e le dimostrazioni della società che aveva ingaggiato l’inventore croato in America, arrivando persino a “diffamare” la corrente alternata in quanto utilizzata per la “sedia elettrica”, invenzione da breve tempo in uso per le esecuzioni. Pertanto, portatrice di orrore e morte.

Ma sono anche tanti altri gli episodi della vita dello scienziato, le vicissitudini personali, gli interessi scientifici che troviamo continuando la lettura, e vi invito a goderli personalmente attraverso la penna abile del Trevisan che, come già detto, ne dipinge un ritratto super partes e smaliziato, lasciando al lettore il giudizio finale, se mai un giudizio è davvero necessario emettere.

 

Nikola Tesla morì il 7 gennaio del 1943 povero e solo in una stanza d’albergo.

Una fine triste, fin troppo banale per un tale personaggio; tuttavia, non poteva lasciare questo mondo senza un finale da spy story. Pare, infatti, che poco prima della sua morte stesse lavorando a un fantomatico “raggio della morte” da proporre al governo americano, pertanto subito dopo la scoperta del corpo senza vita, i suoi documenti vennero sequestrati dall’FBI e, dopo una serie di vicissitudini, definitivamente secretati. Solo recentemente sono stati resi pubblici e pare che siano emersi molti progetti di armi a grande potenziale distruttivo.

“Mi hanno dato del pazzo nel 1896, quando annunciai la scoperta dei raggi cosmici. Infinite volte si sono presi gioco di me. Più o meno ogni volta che ho scoperto qualcosa di nuovo, salvo poi doversi ricredere, quando si accorgevano che avevo ragione”.

 

Famoso (e famigerato) già in vita, Nikola Tesla ha vissuto un’esistenza altalenante che lo ha portato dalle stalle alle stelle decine di volte, che ha messo in evidenza la sua mente brillante, ma anche la fantasia smisurata e strampalata, oggetto di continue derisioni anche da parte dei mezzi di comunicazione dell’epoca che si affrettavano a pubblicare le sue affermazioni eclatanti che spesso si rivelavano delle bolle di sapone.

Del resto, affermava Confucio: “L’uomo che fa molto sbaglia molto; l’uomo che fa poco sbaglia poco; l’uomo che non fa niente non sbaglia mai”. E basandoci su questo detto possiamo dire che centinaia e centinaia sono state le prove fallite, le invenzioni incompiute, gli esperimenti non riusciti, ma altrettanti sono i doni che ci ha lasciato questo uomo geniale, sbruffone e un po’ svanito che, in fondo, ha agito soltanto per amore della scienza e per il benessere dell’uomo.

E Trevisan ci racconta con empatia e semplicità tutto questo, permettendoci, grazie a una narrazione completa, articolata e con spiegazioni tecniche semplificate per renderle comprensibili a tutti, di immergerci del tutto in questa esistenza bizzarra, malinconica, esaltante e contraddittoria.

Rendiamo omaggio al genio e compatiamo l’uomo.

È il retaggio quello che conta.

 

Titolo: Nikola Tesla. Un genio moderno

Autore: Marco Trevisan

Editore: DIARKOS

Pagg. 247

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