Felix Kersten

La vera storia di Felix Kersten, il medico di Himmler


Purtroppo la storia di Felix Kersten la conoscono in pochi. Eppure, alcuni milioni di persone che vivono oggi in Europa, senza di lui non sarebbero mai nate. È una storia che senza dubbio merita di essere conosciuta.

Felix Kersten nasce nel 1898 a Jur’ev in Livonia, oggi Tartu, in Estonia, da genitori tedeschi. A scuola è svogliato, da giovane partecipa alla guerra di liberazione dei paesi baltici dall’Armata Rossa ma non è tagliato per combattere. Viene ferito e passa un lungo periodo in un ospedale di Helsinki dove, nell’aiutare un medico, scopre per caso il suo talento: il massaggio terapeutico. È corpulento, goloso, indolente, ha le mani tozze e sgraziate ma ha un dono eccezionale: quelle mani sono in grado di scovare e risolvere malanni muscolari e circolatori, tensioni di ogni genere a legamenti e tessuti nervosi sottocutanei che sono la causa di moltissime patologie.

Decide così di mettere a frutto questa capacità. Parte per Berlino senza un soldo per studiare all’università e lì conosce un medico cinese, Ko, che capisce le sue capacità e gli fa da maestro. Dopo tre anni di apprendistato e di studio, nel 1925 Ko torna in Cina e lascia il suo studio e i suoi clienti a Felix.

La fama del ragazzo finlandese cresce e molti personaggi in vista di Berlino diventano suoi clienti. Le voci arrivano all’estero e Felix nel 1928 apre uno studio anche all’Aia, in Olanda. Poi comincia a curare pazienti ricchi e celebri in Svizzera, Francia, Italia. Cura industriali, nobili, reali, politici d’Europa per anni.

La svolta nella sua vita arriva nel 1939, quando un paziente altolocato di Berlino gli chiede di visitare un suo conoscente che non è un uomo qualunque: è il numero due del Reich, il padrone e capo assoluto delle SS, l’uomo più temuto d’Europa di cui si conoscono già da anni crimini e misfatti: Heinrich Himmler.

Heinrich Himmler

Il Reichführer è un ometto insignificante, malato, stressatissimo, ipocondriaco, in preda a mille paure, pedante in modo maniacale, senza nessun talento ma feroce esecutore degli ordini del suo dio Adolf Hitler, per il quale ucciderebbe senza esitazioni i membri delle sue due famiglie (quella ufficiale e quella dell’amante) e sé stesso.

Soffre di atroci dolori allo stomaco, coperti rigorosamente da segreto di stato, e vive con l’incubo di morire di tumore. Kersten lo visita, gli pratica le sue celebri manipolazioni e i dolori spariscono. Ma i suoi problemi non possono essere risolti in modo definitivo e quindi ogni volta che le tremende fitte insorgono, Kersten deve correre a curarlo.

Da quel momento, senza nessuna possibilità di opporsi, Kersten diventa il medico di fiducia del gerarca più potente del reich dopo Hitler. Deve essere sempre a sua disposizione e seguirlo nei suoi viaggi. Quando deve partire per l’Olanda o per andare a curare altri pazienti, deve essere autorizzato. Altrimenti niente.

Dopo pochi mesi la Germania invade la Polonia e scoppia la guerra.

Nel corso dei frequentissimi trattamenti i due cominciano a parlare anche di politica. Himmler, che diffida di tutti, con il suo medico si lascia andare più che con chiunque altro. Ogni seduta per lui è un toccasana. Kersten diventa “il suo Budda”.

Felix Kersten
Felix Kersten

Il medico non ha particolari timori nei confronti del gerarca e, forte anche del fatto di essergli ormai indispensabile, non esita a esprimere le sue opinioni a proposito della follia di quella guerra e di molti crimini di cui il nazismo si sta macchiando. Himmler accetta questa posizione, urlandogli contro e andando in escandescenze raramente, e solo quando non ha i dolori. Escluso Hitler, Kersten è l’unica persona da cui tollera quasi tutto.

Ormai tutti sanno che Kersten è il medico personale di Himmler, che ha rapporti con tutti i suoi diretti riporti nelle SS e gode di una posizione privilegiata.

Un giorno un conoscente di Kersten gli chiede di parlare con Himmler per salvare un amico che è stato arrestato dalle SS in Olanda e rischia la pena di morte.

Kersten si fa coraggio e durante una seduta chiede al suo paziente di salvare quell’uomo. È il momento giusto, sta proprio eliminando con i suoi massaggi le solite fitte del Reichführer. Himmler, sollevato dalla cura, acconsente.

Non è soltanto la circostanza in cui viene salvata una vita: è una svolta storica in seguito alla quale ne saranno salvate decine di migliaia.

I crimini nazisti aumentano, le persecuzioni contro gli ebrei diventano feroci. Kersten assiste al disastro mentre si trova quasi sempre nella residenza di Himmler, di fronte al quartier generale delle SS, un posto in cui nessun essere umano vorrebbe entrare.

Dalle tantissime persone che conosce in tutta Europa, al medico arrivano le richieste di salvare uomini e donne sospettati, arrestati, condannati, ebrei e non ebrei, a volte a poche ore dall’esecuzione. All’inizio sono alcune, poi decine, poi centinaia.

Kersten adotta sempre la stessa tattica: sottopone le richieste a Himmler nel momento in cui lo cura, quando è in preda degli spasmi che lui sta per eliminare.

Funziona.

Himmler accetta quasi sempre. A volte, quando teme che Hitler possa venire a sapere che sta liberando degli ebrei o dei partigiani o degli oppositori, rifiuta. Ma Kersten è un martello, infaticabile. Torna sempre alla carica e riesce quasi sempre nel suo intento. Dopo i primi successi comincia a compilare delle liste di prigionieri e condannati da liberare e chiede a Himmler solo di firmarle. Ormai ha stretto amicizia con Rudolf Brandt, segretario personale di Himmler, un uomo che svolge un lavoro ingrato ma che non condivide gli orrori a cui assiste, e i due insieme “allungano” le liste con nomi di altri prigionieri non richiesti da nessuno ma a loro noti, per salvare ancora più vite umane.

Felix Kersten con Himmler
Felix Kersten con Himmler

Un giorno Kersten viene a sapere che è possibile avere manodopera a basso costo grazie ai lavoratori che si trovano nei campi di concentramento, di cui, come tutti, sa pochissimo. Himmler, responsabile assoluto della “soluzione finale”, gli ha sempre nascosto quello che accade nei lager ma fa avere al suo medico venti donne per lavorare nella sua tenuta di Hartzwalde, non lontano da Berlino. Le donne sono delle testimoni di Geova prelevate dal terribile campo di concentramento femminile di Ravensbrück. Diranno poi che arrivare nella fattoria di Kersten per loro era stato conquistare il paradiso. È grazie a loro che il medico finlandese viene a conoscenza di quello che accade nei lager. La sua determinazione nel cercare di salvare altre vite aumenta.

La parte più incredibile di questa storia è che le migliaia e migliaia di derelitti che lui salva non hanno la più pallida idea del motivo per cui vengono rilasciati. Arriva solo un ordine firmato da Himmler e schiere di SS si limitano ad ubbidire immediatamente d senza discutere. Tra quelli che vengono liberati c’è anche la celebre Simon Veil, rilasciata da Auschwitz senza sapere perché: deve anche lei la vita a Kersten perché il suo è uno dei tanti nomi in una delle sue tante liste fatte firmare a Himmler.

Con la guerra ormai persa le atrocità naziste aumentano e, con esse, la febbrile attività di Felix Kersten, a cui viene richiesto da ogni parte d’Europa di intercedere presso Himmler per salvare vite umane.

Una delle azioni più importanti avviene in collaborazione con il Conte Bernadotte, capo della Croce Rossa svedese e nipote del re di Svezia. Kersten riesce nell’intento quasi impossibile di fargli incontrare Himmler a poche settimane dalla fine della guerra. Circa 15.000 prigionieri (nei piani inziali svedesi e danesi, ma poi di tutte le nazionalità) verranno salvati nell’operazione dei celebri autobus dipinti di bianco per sfuggire ai bombardamenti alleati che Himmler autorizza grazie all’opera di convincimento di Kersten.

Il fatto storico che si deve al medico finlandese arriva però negli ultimi giorni della guerra. Hitler ha ordinato a Himmler di far saltare in aria tutti i campi di concentramento, che presto saranno raggiunti dall’Armata Rossa da est e dagli Alleati da nord e ovest, per eliminare ogni traccia.

Kersten viene a saperlo e supplica Himmler di non farlo. Stavolta fa appello alla sua smania di grandezza, di essere ricordato dalla storia: la guerra è persa, commettere un altro crimine sarebbe inutile. Se non lo fa, la storia invece lo ricorderà per aver salvato decine di migliaia di esseri umani. Himmler tentenna, sa che Hitler è vicino alla fine, ma lo teme ancora. Alla fine decide di ascoltare il “suo Budda”: non darà mai l’ordine di far saltare in aria tutti i campi di concentramento con tutti i prigionieri come richiesto da Hitler. Tra il 22 e il 30 aprile 1945 decine di campi di concentramento vengono abbandonati intatti nelle mani degli americani, degli inglesi e dei sovietici. Non solo: Felix Kersten convince il suo paziente anche a inviare circa 10.000 pacchi di cibo da 2,5 kg l’uno ai lager. Ognuno di quei pacchi aiuterà a sopravvivere alcuni prigionieri fino all’arrivo di sovietici e americani.

Himmler venne catturato dagli alleati il 22 maggio vicino Amburgo mentre tentava di dileguarsi sotto falso nome. Sfuggì a Norimberga e all’impiccagione uccidendosi il giorno dopo con una capsula di cianuro.

Kersten, incredibilmente, affrontò anni molto difficili.

Cercò a lungo solo di avere la cittadinanza svedese per mettere in salvo la propria famiglia, senza ottenerla.

Felix Kersten con la famiglia
Felix Kersten con la famiglia

Quello che sapevano tutti era che fosse il medico di uno dei maggiori criminali di guerra della storia, che lo seguiva dovunque, che era riverito dalle SS, che viaggiava su auto, treni e arei con la svastica, che era un intoccabile per qualunque gerarca nazista. Quello che non sapeva quasi nessuno era cosa aveva fatto in realtà.

Il conte Bernadotte, poche settimane dopo la fine della guerra (un record!) pubblicò un libro che diventò un best seller mondiale nel quale si ascrisse tutti i meriti di Kersten, minacciandolo, grazie alle sue conoscenze e parentele in Svezia, nel caso in cui si fosse opposto. Bernadotte ricevette tutte le maggiori onorificenze mondiali mentre Kersten tentava solo di sfuggire ai tribunali di guerra e di garantire un futuro decente alla sua famiglia. Scrisse anche lui dei libri di memorie raccontando la verità (a volte con delle ingenuità che furono fatali), ma senza essere ascoltato. Una situazione incredibile che durò anni.

Perché la farsa avesse fine Kersten dovette attendere fino al 1953, quando un illustre storico britannico, Hugh Trevor-Roper, scoprì la sua storia, risalì a fonti e testimonianze e ristabilì la verità. Felix Kersten ottenne la cittadinanza svedese e alcuni riconoscimenti (niente in confronto a quello che avrebbe meritato), continuando a esercitare la professione per cui aveva quel talento così speciale. Tra le sue pazienti ebbe anche Greta Garbo.

Il Conte Folke Bernadotte
Il Conte Folke Bernadotte

Nel 1959 un giornalista gli chiese perché non aveva ucciso Himmler, avendone mille volte la possibilità. “Per paura, visto che c’erano SS dappertutto quando lo visitava?”.

“No,” rispose Kersten, “più semplicemente perché ho preferito influenzarlo per salvare migliaia di vite umane”.

Kersten non ebbe mai compensi monetari da Himmler (che a differenza di Göring e Gobbels viveva in modo quasi ascetico e non era interessato alla ricchezza), non si arricchì per quella conoscenza. Spese moltissimi dei suoi guadagni per ottenere la liberazione dei prigionieri. Rischiò la propria vita innumerevoli volte, prima con Himmler e le SS, poi, sul finire della guerra, volando su aerei con la svastica in cieli controllati da sovietici e alleati, o muovendosi su auto naziste in territori di guerra. La rischiarono i suoi familiari, minacciati di rappresaglie da Himmler se lui non lo avesse curato. Morì nel 1960 da uomo assolutamente normale, lui che aveva salvato la vita di un numero imprecisato di esseri umani che si stima tra i 60.000 e i 100.000.

Incredibilmente Felix Kersten non compare come Giusto tra le nazioni nello Yad Vashem a Gerusalemme. Evidentemente per qualche burocrate dell’organizzazione lui è rimasto il medico di Himmler, non importa cosa abbia fatto.

Un peccato. Speriamo che prima o poi ci ripensino, ma sono dettagli.

Direi che quello che conta e che il mondo dovrebbe sapere chi era e cosa ha fatto nella sua vita Felix Kersten.

Per saperne di più:

La lista di Kersten. Un giusto tra i demoni

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Se tutti ricordano la storia di Oskar Schindler, l’imprenditore tedesco che salvò più di mille ebrei dall’Olocausto, in pochi invece conoscono quella altrettanto straordinaria di Felix Kersten. Rinomato fisioterapista specializzato in massaggio terapeutico, alla vigilia della Seconda guerra mondiale Kersten riceveva i grandi d’Europa nei suoi studi di Berlino e L’Aia: magnati della finanza, dell’industria, della politica e della diplomazia. È nel 1939 che la sua vita prende una svolta inattesa, quando gli viene chiesto di visitare Heinrich Himmler, il potente Reichsführer delle SS: il gerarca nazista, una volta scoperto il potere guaritore delle sue mani, l’unico in grado di calmare il debilitante dolore addominale che lo tormenta da anni, non potrà più fare a meno dei suoi servigi e ne farà il suo insostituibile medico personale. Da parte sua, Felix Kersten, sfruttando la fiducia e la gratitudine del fanatico carnefice, riuscirà a salvare dall’inferno nazista un numero esorbitante di prigionieri: cifre sottostimate parlano di più di centomila persone di diverse nazionalità, fra cui sessantamila ebrei. François Kersaudy, storico specializzato nella Seconda guerra mondiale, ci narra un episodio poco noto della storia del XX secolo, ricostruendolo con perizia anche grazie alla sua conoscenza del tedesco, dell’inglese, dello svedese, del danese e dell’olandese, e attingendo a importanti fonti documentali, fra cui “le liste di Kersten” e il contenuto di archivi, memorie, diari, appunti e deposizioni dei principali protagonisti. Così, sullo sfondo degli eventi bellici che condurranno i nazisti verso un’inesorabile disfatta, ci racconta una vicenda umana complessa e sorprendente in cui si intrecciano terrore, codardia, generosità, fanatismo ed eroismo, capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
 

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