Pierangelo Mengoli, studioso di egittologia, ha conseguito la laurea in Lettere Classiche e Orientali. Successivamente ha proseguito gli studi presso la Scuola Orientale dell’Università “La Sapienza” di Roma. Componente dell’Egypt Exploration Society, ha dato alle stampe svariati testi (tra i quali è opportuno menzionare La misura del tempo nell’Antico Egitto e La musica e gli antichi egiziani) e diversi articoli su pubblicazioni periodiche specializzate.
Di particolare importanza per una piena comprensione del volume Voci dell’antico Egitto (editato nel mese di ottobre del 2017) è sia l’introduzione dell’autore che la presentazione dello stesso da parte dell’editore nella quarta di copertina. Nell’introduzione Pierangelo Mengoli afferma che: «questo libro è stato pensato e scritto per un lettore non esperto di Egitto, ma colto e appassionato di quell’antica civiltà, e curioso di conoscerla anche attraverso aspetti meno noti, quali la mentalità e il suo modo di rapportarsi alla vita. Non ho voluto presentare il popolo della Valle del Nilo attraverso le manifestazioni o le vicende della sua plurimillenaria storia, ma ho cercato di evidenziarne le inclinazioni, i sentimenti, i dubbi, le certezze e le intuizioni che lo accompagnarono nel corso dell’esistenza e mostrarne il modo di sentire, di ragionare, di considerare la realtà e di porsi in relazione con essa e con gli altri. Ho così raccolto in una succinta antologia tematica le voci autentiche degli egizi quali dirette testimonianze degli aspetti riguardanti l’uomo in quanto tale: i suoi bisogni, la sua attitudine morale e intellettuale, la sua religiosità, il modo di vivere sulla terra e le aspettative dopo la morte. Leggendo l’antico uomo egiziano, scopriremo come le sue problematiche esistenziali siano sostanzialmente simili alle nostre e come egli appaia più contemporaneo di quanto si immagini. I passi, selezionati da alcuni dei loro testi[1] più noti e da un certo numero di ostraka[2] e iscrizioni monumentali, sono stati presentati in ordine cronologico dopo averli suddivisi in sette raccolte, ciascuna relativa ai temi più importanti della loro vita: 1 – La saggezza, 2 – La moralità, 3 – L’educazione, 4 – L’amore, 5 – La morte, 6 – La religiosità, 7 – La magia. A ogni raccolta segue un breve commento che, lungi dall’essere esaustivo, cerca di offrire in qualche modo un primo approccio ai fenomeni che caratterizzarono la civiltà degli egizi, ma soprattutto vuol essere una traccia per il lettore al quale spetta la libertà e il piacere di trarre le proprie conclusioni, confrontandosi con l’antico uomo egiziano e facendone così rivivere l’umanità e il modo di essere e di sentire. E non possiamo non accorgerci che, nel corso di ben cinque millenni, l’umanità non è affatto cambiata. L’uomo di oggi è ancora quello di un tempo. Nonostante la sua scienza esatta, resta immutato il suo stupore di fronte alla complessità e alla bellezza dell’universo, ma anche di fronte ai suoi grandi misteri, quello della vita e quello della morte».

Nella presentazione del saggio da parte dell’editore il medesimo dichiara che: «lo studio della lingua e della ricca produzione letteraria egizia ha messo l’autore davanti agli aspetti più intimi della vita degli antichi abitanti della valle del Nilo. Attraverso la lettura dei testi, di cui vengono presentati alcuni passi significativi, possiamo comprendere la mentalità degli egizi e scoprire come questi siano a noi inaspettatamente affini, pur se vissuti millenni di anni fa, in un mondo diverso dal nostro dal punto di vista sociale, economico e spirituale. Dai loro sentimenti, dai dubbi, dalle certezze, dalle intuizioni e quindi dal modo di sentire, di ragionare, di considerare la realtà e di porsi in relazione con essa e con gli altri, ci si può rendere conto che l’uomo nella sua intimità non è affatto cambiato, così come sono rimaste identiche le problematiche a lui proposte dalla vita. Da qui la suddivisione del libro in sette capitoli, riguardanti la saggezza, la moralità, l’educazione, l’amore, la morte, la religiosità e, perché no, anche la magia».
Si ritiene che quanto detto nell’introduzione da Pierangelo Mengoli e nella presentazione dell’opera da parte dell’editore abbia spiegato a sufficienza scopi e finalità del testo preso in esame. Di grande utilità sono le illustrazioni e le note a piè di pagina. Un libro meritevole di attenzione che si consiglia di leggere e regalare a coloro che sono interessati alla antica civiltà egizia.
[1] Tutti i testi riportati sono stati tradotti dall’autore che ha cercato di renderli in forma tanto discorsiva quanto fedele agli originali; per quelli scritti in demotico invece si è avvalso di versioni curate da specialisti di tale lingua. Quanto ai Canti d’amore, ha ripreso la versione poetica da La lirica egizia lavoro da lui redatto in cui sono riportate anche il testo geroglifico, la sua traslitterazione e la traduzione letterale.
[2] Il termine greco ostraka indica un materiale povero come frammenti di vasi o schegge di pietra utilizzati per scrivervi o disegnarvi sopra.
Titolo: Voci dell’antico Egitto
Autore: Pierangelo Mengoli
Editore: Harmakis
Pagg. 116