Giacomo Cavillier, studioso di egittologia e specialista dell’Epoca Ramesside, insegna all’Università del Cairo e dirige la missione Archeologica Italiana a Luxor (Egitto). È direttore del Progetto Shardana in Sardegna e in Corsica oltreché del Centro Studi di Egittologia e Civiltà Copta J.F. Champollion con sedi a Genova e a Luxor. Ha pubblicato parecchi testi sull’Antico Egitto.

Di particolare importanza per una piena comprensione del volume Corso di Neoegiziano con elementi e nozioni di scrittura ieratica (dato alle stampe nel 2018) è sia la prefazione dell’autore che la presentazione dello stesso da parte dell’editore nella quarta di copertina. Nella prefazione Giacomo Cavillier afferma che: «Il presente lavoro è un compendio di nozioni frutto della ricerca scientifica e dell’esperienza didattica a livello universitario teso a fornire un inquadramento di base del Neoegiziano. Nel delineare il percorso di apprendimento della lingua è parso utile, innanzitutto, evidenziare l’essenziale trait d’union del Neoegiziano con le sue fasi di sviluppo pregresse e, in particolare, con il Medioegiziano, la cui acquisizione costituisce indispensabile requisito e i cui soventi richiami morfo-sintattici fungono da idonei riferimenti cognitivi. Altro accorgimento è l’aver delineato un quadro d’insieme del suo principale sistema di rappresentazione grafica, la scrittura ieratica, provvedendo altresì le nozioni di grammatica di riferimenti applicativi e paleografici in appendice, al fine di esercitare il discente all’agnitio di tale essenziale strumento. Altresì significativo per l’apprendimento è l’aver corredato il volume di un selezionato glossario di termini neoegizi, comprensivo di elementi di derivazione e matrice semitica. Ragioni di semplificazione hanno comportato l’omissione di tecnicismi linguistici, di note e di richiami presenti nelle grammatiche di riferimento e nei contributi citati in bibliografia, di cui i discenti interessati potranno avvalersi per i necessari approfondimenti. Il volume si compone pertanto di trentotto lezioni di grammatica corredati in appendice dalle applicazioni, dal glossario e dalla paleografia ieratica. Concludono il testo un indice degli argomenti trattati, le fonti utilizzate e la bibliografia. Ringrazio l’editore per la disponibilità a pubblicare un testo specialistico, mentre agli studenti universitari, ai corsisti dell’Accademia Egizia e ai collaboratori del Centro Studi Champollion di Genova va il mio incoraggiamento ad implementare ed approfondire lo studio della civiltà egizia».

Nella presentazione dell’opera da parte dell’editore il medesimo dichiara che: «Il Neoegiziano è la lingua scritta e parlata in Egitto durante il Nuovo Regno e il III Periodo Intermedio (dalla XVIII alla XXIV dinastia). La nuova lingua (detta anche la lingua di Akhenaton, o la lingua dei ramessidi), che trae origine da forme rare e tardive del Medioegiziano, si afferma durante il regno di Akhenaton e perdura per buona parte dell’età ramesside sino all’epoca tarda. Peculiarità del Neoegiziano è la sua vocazione popolare mediante l’uso di forme di comunicazione più essenziali e circoscritte (per lo più destinate a supporti come il papiro, con uso prevalente della scrittura ieratica) atte a limitare la complessità espressiva della matrice lingua classica. Il Neoegiziano è dunque il risultato di una sapiente riformulazione ed adattamento di selezionate strutture grammaticali preesistenti, quale efficace veicolo di comunicazione del quotidiano, capace di contemplare corrispondenza, testi amministrativi, testi funerari e religiosi, miscellanee scribali e composizioni a sfondo mitico e teologico. Le lezioni confluite nel presente volume, frutto dell’insegnamento universitario e della ricerca scientifica, costituiscono utile percorso introduttivo su uno dei fenomeni più interessanti e rilevanti della Civiltà dell’Antico Egitto».
Si ritiene che quanto detto sia nella prefazione dall’autore sia nella presentazione del libro da parte dell’editore abbia spiegato a sufficienza scopi e finalità del testo preso in esame. Di grande utilità sono le note e abbreviazioni, le appendici, la paleografia, il glossario, la bibliografia, le fonti e l’indice degli argomenti. Un volume meritevole di notevole attenzione che si consiglia di leggere e/o regalare a coloro che sono interessati a conoscere e studiare il Neoegiziano (idioma parlato e scritto nel Paese delle Due Terre nel corso del Nuovo Regno e del III Periodo Intermedio.
Titolo: Corso di Neoegiziano con elementi e nozioni di scrittura ieratica
Autore: Giacomo Cavillier
Editore: Ananke
Pagg. 323