Fin dalle prime righe ho definito questo libro un romanzo-saggio. Romanzo: perché narra le esperienze dei personaggi protagonisti delle vicende che hanno colpito la famiglia Varano a partire dal 1433. Saggio: perché, l’autrice, conduce la narrazione del libro sottolineando principalmente gli aspetti descrittivi delle vicissitudini, che sono narrate in maniera storicamente precisa e dettagliata, raccontando in parole semplici, ma ricche di sapere storico, le situazioni che ha dovuto affrontare la potente famiglia Varano.
Chi erano i Varano? Erano i signori di Camerino (località in provincia di Macerata), e lo sono stati per circa 150 anni. Nel 1424 muore il capostipite dei Varano, Rodolfo III, i cui eredi sono Berardo e Gentilpandolfo di primo matrimonio, e Giovanni, Piergentile e Tora di seconde nozze. Berardo e Gentilpandolfo sono uomini adulti al momento della morte del padre, consapevoli che dovranno condividere l’eredità paterna con gli altri due fratelli e i loro eredi maschi. Per questo trovano in loro una minaccia concreta da dover estirpare. Escogitano quindi trame e intrighi al fine di eliminarli insieme ai nipoti e, inizialmente, la fortuna sembra dalla loro parte.
Alleati del legato papale, inviano Piergentile a presenziare di fronte a quest’ultimo. Si tratta però di una trappola e Piergentile viene accusato di un atto gravissimo per cui non esiste il perdono.
A Palazzo Varano, Giovanni cade nell’intrigo del fratello Gentilpandolfo e poco potrà fare per arginare la minaccia di quest’ultimo.
Berardo e Gentilpandolfo sembrano riuscire nel loro intento ma non hanno fatto i conti con il fidato cavaliere Venanzio il quale organizza, con la complicità di Tora, la fuga di Elisabetta (moglie di Piergentile) e dei suoi figli. Bartolomea, moglie di Giovanni, decide di recarsi presso il convento dove, da molti anni, si è ritirata sua madre, e lì, dopo poche settimane dal suo arrivo, muore di crepacuore. Prima di partire Bartolomea consegna, l’unico figlio di lei e Giovanni, Giulio Cesare, alle amorevoli cure di Elisabetta. Quest’ultima, diventa ora una grande protagonista: giura a sé stessa di tornare a Camerino conducendo Rodolfo e Giulio Cesare come signori della città.
Elisabetta e il suo seguito si rifugiano a Rocca di Visso. I cognati assediano la Rocca per nove mesi, poi decidono di ritirarsi ma solo allo scopo di avere di nuovo Elisabetta a Camerino per poterla controllare meglio. La donna si riappropria così dei suoi appartamenti di Palazzo Varano, dove si fa cullare dai dolci ricordi d’amore che ha vissuto in quelle stanze con il suo amato marito. Ad attenderla c’è sua cognata Tora, che adora moltissimo, la quale decide di crescere e accudire, come fosse il proprio figlio, il piccolo nipote Giulio Cesare.
Gli intrighi, però, non sono mai cessati ed Elisabetta e tutto il suo seguito sono di nuovo costretti alla fuga, questa volta verso Pesaro, dove ad attenderli ci sono gli amati genitori di lei.
Elisabetta riuscirà mai a tornare a Camerino come signora di quelle terre e a sconfiggere gli odiatissimi cognati?
Clara Schiavoni è un’esperta storica, che non ha bisogno di commenti.
Questo libro, come ho già precedentemente detto, è per metà romanzo e per metà saggio storico. Lo reputo molto utile come strumento di studio per chi vuole approfondire le proprie conoscenze sulla famiglia Varano.
L’autrice è una storica a tutto tondo: nomina Petrarca e un suo sonetto, segno di un’ottima conoscenza della letteratura medievale. Non solo, la Schiavoni cita anche opere d’arte segno di un buon sapere di storia artistico-medievale.
Il romanzo, per come è strutturato, a mio avviso, è adatto principalmente a quei lettori che hanno un minimo di sapere storico-medievale. Nonostante questo consiglio comunque questa lettura anche a chi tenta di approcciarsi al Medioevo per la prima volta o poco più.
Ho adorato la brevità dei vari capitoli, personalmente trovo molto positivo “dare uno stop” dopo poche pagine di narrazione, per dare modo al lettore di assimilare il più possibile quello che ha appena letto e di conseguenza incuriosirlo ad andare aventi con la lettura.
L’editing è stato fatto in maniera impeccabile, i refusi sono quasi del tutto assenti, e tutto il testo è scritto benissimo.
Lettura consigliata!
Titolo: Elisabetta Malatesta Varano. Libro primo. Sono tornata.
Autore: Clara Schiavoni
Editore: Independently published
Pagg. 178
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