Benvenuti ad un nuovo viaggio nella storia antica. Oggi vi presenterò il primo di tre articoli dedicati alla figura di uno dei faraoni ad oggi più famosi: un faraone, a dire il vero, di cui abbiamo scarse informazioni storiche, e il cui ricordo è maggiormente incarnato dal ricco corredo funerario più che dalle gesta compiute in vita.

Nacque intorno al 1341 a.C.., ma la sua maternità e paternità sono tuttora incerte: secondo certe ipotesi sarebbe figlio oppure nipote di Amenophi IV, meglio noto come Akhenaton, quel faraone eretico cui è tradizionalmente riconosciuta l’istituzione del culto del dio unico. Esami genetici compiuti di recenti sulle mummie confermerebbero la prima delle possibilità elencate.

Oggi lo conosciamo come Tutankhamon, il cui nome significa “Immagine Vivente di Amon”, ma probabilmente all’epoca era maggiormente noto con il suo nome di incoronazione: Neb-Kheperu-Ra, “Signore Manifestazione di Ra”.

Tutankhamon nasce con il nome di Tutankhaton e cresce in un periodo di instabilità politica e religiosa: possibile che Amenophi IV sia stato assassinato in una congiura organizzata dai sacerdoti, i quali non avevano accolto di buon grado l’aspirazione del sovrano di individuare in Aton la divinità centrale, se non addirittura esclusiva, dell’Egitto.
Se si considera l’ipotesi che Tutankhamon possa essere stato il nipote di Akhenaton, diventa possibile che suo padre fosse allora Smenkhara, un faraone ancora più misterioso e sconosciuto, probabilmente figlio o fratello di Amenophi IV. Questi regnò per appena un anno, anche se non si sa bene se in via esclusiva o in coreggenza con Amenophi IV o addirittura con Nefertiti.
Nebkheperura-Tutankhamon salì al trono giovanissimo, all’età di nove o dieci anni; al tempo era già sposato da almeno un anno con Ankhesenamon, sua sorellastra di alcuni anni più grande.

Nei primi anni di regno fu affiancato da un collegio di reggenti, provenienti dalla nobiltà, dalla casta sacerdotale, e dalle gerarchie militari. Il più importante di questi funzionari, Ay, diventerà successivamente egli stesso faraone, tuttavia non sembrò rappresentare un’insidia per il giovanissimo sovrano: anzi, lo allevò per diventare un grande statista. Lo stesso fece il generale Horemheb, il quale divenne uno dei consiglieri più fidati del faraone fanciullo.
Sul giovane Tutankhamon ricadevano molte speranze: la sua salita alla Doppia Corona giungeva al termine di un lungo periodo di instabilità, perciò doveva rappresentare per il Kemet una sorta di fulcro, di simbolo.
Sotto il suo regno fu ripristinato l’antico culto politeista, basato su una relativa uguaglianza tra le divinità (Amon ritornerà ad essere la divinità predominante) e sulla competenza esclusiva dei sacerdoti per il rispettivo culto.
La capitale del regno d’Egitto tornò ad essere Tebe, e la città fondata da Amenophi IV venne abbandonata.

In tutto il regno di Tutankhamon durò circa dieci anni: alla sua morte doveva avere appena 18 o 19 anni.
Non fu in grado di generare eredi: sappiamo che ebbe due figlie, probabilmente avute da Ankhesenamon, morte prima della nascita e i cui feti mummificati sono stati ritrovati nella celeberrima tomba.
Nemmeno sulla morte di Tutankhamon si hanno certezze. La teoria più in voga fino a qualche decennio fa voleva che il faraone fanciullo fosse stato assassinato. Oggi gli studiosi hanno notevolmente rivalutato questa tesi.
Dall’esame della mummia risulta che Tutankhamon si ruppe una gamba, forse in una caduta, e che la frattura non ebbe il tempo di ricomporsi. Anche il cranio era fratturato: possibile che fosse un danno prodotto nel medesimo incidente?

Risulta inoltre che il faraone soffrisse di numerose patologie genetiche, assai diffuse nelle unioni tra consanguinei. Queste avrebbero contribuito non poco alla disfatta del giovane sovrano: tanto erano gravi che pare fosse costretto a camminare costantemente con un bastone.
Il faraone fanciullo è stato sepolto in una tomba relativamente piccola nella Valle dei Re, non lontano da Luxor, ma la sua scoperta ha consentito per la prima volta di vedere dal vivo, e non soltanto attraverso ciò che si era scoperto dai papiri, come veniva tumulato un faraone. Il corpo di Tutankhamon era conservato in una serie di tre sarcofagi e cinque strutture a cappella.

La tomba, rimasta praticamente inviolata fino al 1922, ci ha regalato i più bei tesori che il mondo abbia mai visto.
