Il Papiro Harris (o Grande papiro Harris o Papiro Harris n.1) risulta essere un testo scritto egizio di epoca remota, custodito al British Museum, di lunghezza superiore ai 40 metri[1]. Venne molto probabilmente scoperto nei pressi del mastodontico edificio, dedicato al culto di divinità pagane, di Medinet Habu[2], del quale insieme ad altri documenti ne formava l’archivio. Poi furono comprati dal commissario inglese ad Alessandria d’Egitto, Anthony Charles Harris (1790–1869), dal quale il testo preso in esame acquisì il nome.
Il Papiro Harris, di natura storico-religiosa, venne scritto in ieratico[3] dal monarca Ramses IV[4] (… – Tebe, più o meno 1149 a.C.), desideroso di dare voce direttamente al genitore Ramses III[5] (Tebe, pressappoco 1218/1217 a.C. – Tebe, aprile 1155 a.C.). Nella sezione religiosa sono menzionati i doni fatti da Ramses III alle costruzioni dedicate al culto di divinità egizie e agli dei di Tebe[6], Eliopoli[7] e Menfi[8]. L’ampio elenco riempie pressoché tutto il documento e fra i doni risaltano quelli riguardanti i dipendenti, gli appezzamenti di terra, gli animali domestici e i soldi ricavati dalle imposte. Fra gli edifici dedicati al culto di divinità pagane, quello che ebbe numerose elargizioni fu il famoso tempio di Amon-Ra[9] a Karnak[10][11], ma ne vengono nominati pure molti altri. Si trovano pure disegni del faraone con la triade divina di Tebe, con Atum[12] di Eliopoli e Ptah[13] di Menfi. La sezione religiosa termina con la richiesta di Ramses III alle divinità di impartire la benedizione a suo figlio (Ramses IV).
Successivamente (sezione storica del papiro) si descrivono le vicende[14], le avversità e i tumulti avvenuti nel periodo iniziale della XX dinastia e di come Ramses III avesse rafforzato lo Stato, organizzando differentemente gli incarichi amministrativi e militari. Si narrano i viaggi nel Paese di Punt[15] per il rifornimento di mirra, di rame in miniere non ancora localizzate e nel Sinai[16] di turchesi[17], pietre ritenute magiche e assai richieste dagli Egizi. Si raccontano pure i conflitti contro i Popoli del Mare[18] e la coscrizione obbligatoria[19] nelle forze armate egizie dei prigionieri Sardi[20] (Shardana o Sherdana) e Mashuash[21] con l’intento, ripreso in seguito dai Romani, di inserire nella comunità i prigionieri, previo giuramento di assoggettamento alla nuova nazione. Infine vi è l’esortazione ai funzionari che ricoprono i gradi più alti di ubbidire devotamente al monarca Ramses IV.
Il Papiro Harris, conservato al British Museum, è verosimilmente una riproduzione dell’originale. Venne scritto, quasi sicuramente, unicamente con il fine di garantire allo scomparso Ramses III la benevolenza delle divinità, lodando le sue spedizioni militari e non, ed al figlio[22] la lealtà dell’apparato statale.
BIBLIOGRAFIA
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LOVELLI, (14 Marzo 2014). Ramses III: il faraone guerriero. Recuperato il 25 Novembre 2019, da Storie di Storia: https://storiedistoria.com/2014/03/ramses-iii-il-faraone-guerriero/;
LOVELLI, (3 Giugno 2015). Tebe: la città dalle cento porte. Recuperato il 9 Gennaio 2020, da Storie di Storia: https://www.storiedistoria.com/2015/06/tebe-la-citta-dalle-cento-porte/;
LOVELLI, (2 Luglio 2015). Menfi: famosa città dell’antico Egitto. Recuperato il 9 Gennaio 2020, da Storie di Storia: https://www.storiedistoria.com/2015/07/menfi-famosa-citta-dellantico-egitto/;
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SCHLOGL, L’Antico Egitto, Il Mulino, Bologna 2005.
[1] Barandoni, C. L’incredibile storia dei faraoni. Roma: Newton Compton, 2017, p. 257.
[2] Località che accoglie un significativo complesso templare dell’antico Egitto, collocato sulla sponda occidentale del Nilo, vicino a Tebe.
[3] Scrittura, di un passato lontano, del Paese delle Due Terre comunemente adoperata nella vita di tutti i giorni.
[4] Sovrano della XX dinastia.
[5] Per avere informazioni dettagliate su Ramses III è possibile consultare l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Ramses III: il faraone guerriero; https://storiedistoria.com/2014/03/ramses-iii-il-faraone-guerriero/ [14 marzo 2014].
[6] Si rammenta l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Tebe: la città dalle cento porte; https://www.storiedistoria.com/2015/06/tebe-la-citta-dalle-cento-porte/ [3 giugno 2015].
[7] Fu un rilevante centro urbano del Paese delle Due Terre, sede degli organismi legislativi e amministrativi centrali del 13° distretto del Basso Egitto. Si ricorda l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Eliopoli: la città del sole; https://storiedistoria.com/2017/10/eliopoli-la-citta-del-sole/ [25 ottobre 2017].
[8] Si menziona l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Menfi: famosa città dell’antico Egitto; https://www.storiedistoria.com/2015/07/menfi-famosa-citta-dellantico-egitto/ [2 luglio 2015].
[9] Il più potente dio egiziano, essendo il monarca di ogni divinità del Phanteon egizio.
[10] Minuscolo insediamento abitativo posto sulle rive del Nilo, più o meno a 2,5 km a settentrione di Luxor.
[11] Jacq, C. L’Egitto dei grandi faraoni. Milano: Mondadori, 1999, p. 276.
[12] Divinità creatrice raffigurata come il disco solare che scompare oltre l’orizzonte.
[13] Divinità del sapere e della conoscenza.
[14] Grimal, N. Storia dell’antico Egitto. Bari: Laterza, 2011, p. 361.
[15] Viene identificato dagli egittologi con l’attuale Corno d’Africa.
[16] Penisola triangolare del Vicino Oriente, che si caratterizza per essere territorio di congiunzione fra i continenti africano e asiatico.
[17] Schlogl, H. A. L’antico Egitto. Bologna: Il Mulino, 2005, p. 111.
[18] Per avere informazioni dettagliate sui Popoli del Mare è possibile consultare l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. I Popoli del Mare; https://storiedistoria.com/2016/10/i-popoli-del-mare/ [11 ottobre 2016].
[19] Aa.Vv. Egitto: Storia e Mistero. Novara: De Agostini, 1999, p. 127.
[20] Secondo buona parte degli archeologi e degli egittologi, fra cui si ricorda Giacomo Cavillier, non è possibile stabilire, allo stato attuale delle ricerche, da dove provenissero gli Shardana.
[21] Popolazione berbera che viveva, nei tempi antichi, nell’odierna Libia.
[22] Cimmino, F. Dizionario delle dinastie faraoniche. Milano: Bompiani, 2003, p. 300.