In Portogallo merita sicuramente una visita la Serra do Buçaco, 105 ettari e 5 km di diametro, classificata monumento nazionale portoghese. Il parco racchiude in sé sia le caratteristiche di antica foresta che di giardino botanico, in un’atmosfera rarefatta e silenziosa da apparire quasi magica. Sentieri si snodano attraverso un fitto bosco di alberi secolari intervallati da piante provenienti da tutto il mondo, fonti, cappelle ed eremi.
Questa foresta fu colonizzata fin dal VI secolo dai monaci benedettini che lì vi costruirono una casa. Successivamente fu amministrata dai sacerdoti di Coimbra e poi ceduta nel 1628 all’ordine dei Carmelitani Scalzi che vi eressero un monastero e circondarono la foresta con un muro. Già dal 1622 però un editto papale vietava alle donne di entrarvi, pena la scomunica.
Nel corso dei secoli, dapprima ad opera dei monaci grazie agli esploratori portoghesi e in seguito dalle guardie forestali del governo, sono state piantate nel parco circa 400 varietà autoctone di alberi, arbusti e fiori, e circa 300 specie provenienti da luoghi lontani come Messico, Cile e Giappone e da molti altri in tutto il mondo. Famoso è il “cedro do Buçaco”, piantato nel 1644 ed ora svettante sopra i 26 metri.
Il monastero carmelitano chiuse nel 1834 quando furono aboliti tutti i monasteri in Portogallo. Più tardi, nel XIX secolo, la famiglia reale portoghese incaricò un architetto di costruire nel parco una residenza estiva di caccia e un pittore italiano di decorarla.
La pace della foresta fu perturbata nel 1810 quando portoghesi e inglesi combatterono contro i francesi in quella che passò alla storia del paese come la celebre Batalha do Buçaco (Battaglia di Bussaco).
Batalha do Buçaco (Battaglia di Bussaco)
Nel 1810 le truppe francesi guidate da André Masséna attaccarono il Duca di Wellington e il suo esercito di soldati britannici e portoghesi durante l’invasione napoleonica del Portogallo. Wellington aveva organizzato una linea difensiva proprio a Buçaco, distruggendo tutti i ponti sul fiume Mondego, al fine di costringere l’esercito francese a dover conquistare quella foresta prima di riuscire a marciare verso a Coimbra e Lisbona.
Masséna aveva a disposizione un esercito di circa 66.000 uomini e di una potenza di fuoco doppia rispetto ai cannoni posseduti dai 50.000 uomini della coalizione anglo-lusitana la quale però si trovava ben asserragliata sulla cima del monte Buçaco.
Il 27 settembre 1810 Masséna sferrò un attacco alle prime luci dell’alba contando sulla fitta nebbia solitamente presente nella zona in quella stagione, nebbia che avrebbe permesso alle sue truppe di risalire la collina senza essere viste e quindi al riparo dal fuoco nemico. Il destino quel giorno arrise ai difensori dissolvendo la nebbia molto presto al mattino e permettendo loro di usare l’artiglieria contro l’invasore. Masséna fu costretto a desistere dopo tre attacchi e trovare, a fine giornata, un percorso alternativo verso Coimbra. La città fu conquistata con un solo giorno di ritardo rispetto ai piani francesi, ma il costo umano pagato in quella foresta si sarebbe rivelato determinante nelle battaglie successive.
Wellington ritirò il suo esercito in una nuova linea difensiva presso le colline di Torres Vedras. L’esercito francese aveva subito gravi perdite, al contrario di quelle limitate della sua coalizione, e questo gli permise di arrestare l’avanzata di Masséna durante l’inverno di quello stesso anno.
Da vedere
Vale dos Fetos: attorno ad un piccolo lago si trova questo avvallamento, circondato da piante provenienti da tutto il mondo. Le magnifiche felci, da cui il nome della valle, le danno un’aria tropicale.
Fonte Fria: Una suggestiva cascata, alimentata dalla maggiore delle sei fonti della foresta, cade in una vasca circondata da magnolie. L’acqua rimbalza in discesa per oltre 144 passaggi in un lungo paesaggio fresco e ombreggiato.
Portas de Coimbra: elaborato portale di pietra a due ingressi nel quale sono indicate le bolle papali per la difesa degli alberi e per il divieto di ingresso alle donne.
Via Sacra: seguendo le stazioni della via crucis fino alla collina, si passa una serie di santuari di grandi dimensioni contenenti figure a grandezza naturale in terracotta del Cristo, i suoi discepoli, e altri personaggi del racconto della crocifissione. Furono erette nel 1693 dal vescovo di Coimbra. La la via termina alla Cruz Alta, dove si gode di una magnifica vista sulle montagne boscose e il Palace sottostante.
Monastero Carmelitano (Convento de Santa Cruz do Buçaco): la maggior parte del monastero fu demolito durante la costruzione della residenza reale estiva, ma rimangono alcune porzioni tra le quali una cappella con immagini votive e alcune celle dei monaci, rivestite di sughero per l’isolamento contro il freddo invernale. Una placca ricorda che Wellington dormì in una di queste celle.
Palace Hotel do Buçaco: lo splendore manuelino di questo padiglione di caccia costruito da Luigi Manini comprende murales e azulejos di grandi artisti. Gli azulejos all’ingresso mostrano scene della Battaglia di Bussaco. L’edificio fu completato nel 1907, poco prima dell’assassinio del re e del principe ereditario. Lo chef svizzero del re ottenne il permesso dal governo di trasformare il palazzo in un albergo nel 1910 e, da allora, gli ospiti sono accolti in questa lussuosa struttura.
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