Thutmose III (1481 a.C. – 1425/4 a.C.) fu un monarca egizio della XVIII dinastia[1]. É stato sicuramente uno dei più importanti sovrani dell’antico Egitto e nel corso della sua lunga conduzione politica e amministrativa del Paese delle Due Terre le mire espansionistiche, che erano già apparse nei faraoni che lo avevano preceduto, conobbero un considerevole sviluppo[2]. Ebbe come genitori Thutmose II e Iside (1492 a.C. – 1479 a.C.)[3] e fu a capo dello Stato per ben 53 anni ma soltanto in seguito al decesso di Hatshepsut, matrigna[4] che esercitò provvisoriamente il potere sovrano per 22 anni[5], riuscì realmente a dirigere ed amministrare l’Egitto.
Busto di Thutmose III |
Numerosi autori di trattati storici non sanno spiegarsi come un personaggio così risoluto come Thutmose III sia stato in grado di sopportare, per un periodo così esteso, di essere messo in ombra da Hatshepsut[6]. È probabile che uno dei motivi fosse il sostegno che la matrigna ottenne da parte degli influenti sacerdoti tebani di Amon, oramai divenuta la massima Persona divina del Paese delle Due Terre. Nella fase temporale in cui Hatshepsut esercitò il potere sovrano come istituto provvisorio, il monarca egizio si occupò in prevalenza di problemi militari, pianificando le campagne che avrebbe realizzato negli anni successivi.
Thutmose III colpisce i nemici. Tempio di Karnak |
I testi o documenti più rilevanti, dai quali ricavare numerose informazioni sulle celebri spedizioni siriane di Thutmose III, sono presenti soprattutto a Karnak[7]. Il più particolareggiato, che manca in modo evidente di una parte, è conosciuto con il nome di Annali[8] di Thutmose III[9], altri, invece, sono visibili sui muri[10] del corridoio intorno al posto in cui si custodivano gli arredi sacri dell’edificio dedicato al culto di Amon ed ulteriori, infine, si trovano su due tavole di pietra infisse in posizione verticale e recanti iscrizioni e decorazioni, la prima scoperta a Gabel Barkal[11] (anticamente Napata)[12] in una costruzione dedicata al culto di una divinità, la seconda a Ermontis, più o meno a 10 km a sud-ovest di Luxor.
L’estensione del regno egizio sotto Thutmose III |
Le operazioni militari nella regione siro-palestinese (14 raccontate ma probabilmente furono 17 o 18) avevano il compito di ripristinare la signoria egiziana su 330 principati siriani che, durante il regno di Thutmose I (XVIII dinastia), erano passati sotto il dominio egizio e nelle circostanze attuali non tolleravano più il loro assoggettamento. Le stesse ebbero come conseguenza l’occupazione di Megiddo e la demolizione (avvenuta più di una volta) di Kadesh[13]. La spedizione più difficile, e pure quella della quale gli Annali di Thutmose III offrono un buon numero di notizie, fu l’ottava nella quale le truppe egiziane guadarono l’Eufrate[14] per affrontare in battaglia le forze armate dei Mitanni[15] (in questo modo vennero soprannominati gli Urriti[16], che si impadronirono dell’Anatolia e della Siria settentrionale, sconfiggendo anche lo stato monarchico degli Assiri). Ulteriori operazioni militari vennero destinate a riportare la pace nell’area sopramenzionata e a guerreggiare contro i nomadi del deserto della penisola del Sinai, che fecero diventare pericolosi i tracciati seguiti dalle carovane. Il sovrano egiziano, in verità, non era intenzionato a distruggere e annientare i centri abitati della regione siro-palestinese, ma ad avere sotto il proprio controllo i territori sottomessi e ad ampliare le frontiere dell’Egitto. A tale scopo i principi sconfitti furono portati a Tebe affinché studiassero nell’istituzione educativa[17] presso la dimora del faraone e quest’ultimo potesse sorvegliare gli ostaggi i quali, non appena concluse le attività didattiche ed avendo apprese e tenute in gran conto le usanze e le tradizioni tebane, fossero di conseguenza pronti per essere scortati nei loro paesi natali (prassi adottata anche dai Romani quindici secoli più tardi)[18].
Sala degli antenati (ora al Louvre) |
Una delle decisioni di maggiore importanza di Thutmose III, nella sua attività di governo esercitata entro i confini dello Stato, fu quella di aumentare ancora di più il potere economico dei sacerdoti tebani di Amon a Karnak, offrendo spontaneamente agli stessi una parte della preda di guerra[19] ottenuta nel corso delle sue molteplici spedizioni militari e pure tre regioni asiatiche. Questa decisione si dimostrò, con il passare del tempo, un enorme errore politico, errore che comportò la fine del Nuovo Regno. Parecchie sono le prove dell’attività volta alla costruzione e alla manutenzione di edifici da parte di questo monarca. Tra le opere più belle non si può non citare la Sala delle Feste di Karnak, che contiene la Sala degli antenati ed il Giardino Botanico, nel quale vennero raffigurati ed enumerati i raggruppamenti di animali e piante aventi caratteri comuni, che il sovrano egiziano[20] aveva condotto dalla Siria.
Camera del sepolcro di Thutmose III (KV34) |
La prima Grande Sposa Reale di Thutmose III fu Satiath, la quale tuttavia cessò di vivere prima del tempo e senza aver generato figli. La seconda fu Merira-Hatshepsut, che partorì Amenhotep II e la principessa Merytamon. Ulteriori mogli furono Nebtu, Neferura (sorellastra), Menhet, Menwi e Merti. Fra le consorti secondarie bisogna annoverare pure diverse principesse siriane. La lunga conduzione politica e amministrativa del Paese delle Due Terre da parte del monarca egiziano (celebrò per tre volte con delle cerimonie la ricorrenza civile denominata Sed[21]), nonché i successi militari all’estero, spinsero questo faraone a cambiare più di una volta il complesso dei nomi e degli attributi reali. Il sovrano egizio fu seppellito nella Valle dei Re[22], esattamente nel sepolcro (KV34) edificato per sua volontà. Come la maggior parte delle sepolture reali pure quella di Thutmose III fu saccheggiata nei secoli successivi. Il suo cadavere, sottoposto a imbalsamazione, venne ritrovato nel nascondiglio DB320 di Deir el-Bahari (il monastero del nord)[23] dove fu collocato mentre regnava la XXI dinastia.
BIBLIOGRAFIA
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[1] Bresciani, E. L’Antico Egitto. Novara: De Agostini, 2000, p. 335.
[2] CantÙ, G. I misteri delle piramidi: magia e segreti dell’Antico Egitto. Milano: Giovanni De Vecchi, 1998, p. 216.
[3] Moglie secondaria o concubina di Thutmose II.
[4] Desroches Noblecourt, C. La regina misteriosa. Milano: Mondolibri, 2003, p. 35.
[5] Brier, B. L’omicidio di Tutankhamon. Milano: Mondolibri, 1999, p. 54.
[6] Lovelli, G. Rerum antiquarum et byzantiarum fragmenta. Tricase: Libellula, 2016, p. 41.
[7] Minuscola località posta sulle rive del Nilo, pressappoco a 2,5 km a settentrione di Luxor. Il luogo è quello della Tebe dell’antico Egitto.
[8] Wilson, H. I segreti dei geroglifici. Roma: Newton & Compton, 1998, p. 187.
[9] Jacq, C. L’Egitto dei grandi faraoni. Milano: Mondadori, 1999, p. 165.
[10] Aa.Vv. Gli Egizi e le prime civiltà. Novara: De Agostini, 1998, p. 189.
[11] Cimmino, F. Dizionario delle dinastie faraoniche. Milano: Bompiani, 2003, p. 248.
[12] Città della antica Nubia.
[13] Centro urbano di epoca remota dell’Asia sudoccidentale, situato sulle sponde del fiume Oronte, con una certa probabilità identificabile con i ruderi presenti a Tell Nebi Mend, più o meno a 24 km a sud-ovest di Homs, nell’attuale Siria occidentale.
[14] Jacq, C. Vita quotidiana dell’antico Egitto. Milano: Arnoldo Mondadori, 1999, p. 141.
[15] Wilkinson, T. L’antico Egitto. Torino: Einaudi, 2012, p. 240.
[16] Aa.Vv. Atlante Storico. Milano: Rizzoli Larousse, 2004, p. 35.
[17] Aa.Vv. Egitto: Storia e Mistero. Novara: De Agostini, 1999, p. 207.
[18] Grimal, N. Storia dell’antico Egitto. Bari: Laterza, 2011, p. 273.
[19] Schlogl, H. A. L’antico Egitto. Bologna: Il Mulino, 2005, p. 71.
[20] Cimmino, F. Dizionario delle dinastie faraoniche. op. cit., p. 252.
[21] Con il vocabolo Heb-Sed gli antichi Egizi erano soliti indicare una ricorrenza che veniva festeggiata con solennità dai faraoni al compimento del loro trentesimo anno di governo. Qualche monarca egizio, però, festeggiò la Heb-Sed svariate volte (come Thutmose III) e pure senza aspettare i trent’anni di guida politica.
[22] Celebre località archeologica posta nei pressi di Tebe, l’attuale Luxor, la cui entrata si trova a meno di 3 km dalla sponda occidentale del Nilo.
[23] Luogo in cui si innalzano molteplici tombe egizie. È situato sulla sponda occidentale del Nilo, davanti al centro urbano di Luxor.
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