Sinossi
Siamo nell’Italia dei Comuni, in particolare nella Verona del 1129-1148 d.C. e le vicende di diversi personaggi significativi, oltre a quelle di figure più piccole e rappresentative dell’ambiente popolare, ci portano a viaggiare attraverso Contrade, diatribe ecclesiastiche, lotte di potere, pellegrinaggi, festività religiose ed intrighi nobiliari.
Grazie ai punti di vista dei molti personaggi, il percorso che porta dall’origine del libero Comune sino all’ascesa al potere di Cangrande della Scala può essere osservato a 360°, dando al lettore l’impressione di potersi muovere per le strade dei Comuni e di poter quasi interagire con la società medievale descritta minuziosamente dall’autore.

Figure storiche reali incrociano personaggi di fantasia e permettono di far scorrere la trama su un binario parallelo a quello della verosimiglianza e dell’attendibilità storica, senza perdere quel tocco “personale” e quelle vicende avvincenti che amiamo tanto nel romanzo storico.
Secondo di ben undici romanzi, interamente basati su “un’antica CHRONICA medievale italiana” (citando l’autore stesso), risulta essere un pezzo indispensabile di un puzzle ben più grande, da gustare interamente per poter essere apprezzato nel suo insieme.
Recensione

In questo romanzo, Italo Martinelli dimostra la sua grande capacità di ricerca e dedizione alla verità storica, andando ad accarezzare quel limite invisibile che separa il saggio storico dal romanzo.
Nella mia personale esperienza, ho incontrato pochi autori disposti a trattare il XII secolo d.C. dal punto di vista dei Comuni, in particolare di Verona, poiché spesso focalizzati su eventi contemporanei considerati più “caldi” e di interesse comune.
Premessa l’eccellenza sotto l’aspetto storico, trovo che la narrazione e la trama non siano al medesimo livello: ricalcando un po’ i passi celebri di Ken Follett, di cui sono discretamente appassionata, ho potuto notare molte – forse anche troppe – similitudini nello sviluppo della trama e di alcuni personaggi principali. Chiaramente può trattarsi di una mera coincidenza, in fondo il periodo trattato è lo stesso e molte tematiche sono piuttosto comuni fra i romanzi ambientati in quell’epoca.
Ho trovato la narrazione piuttosto lenta e forzatamente arricchita con terminologia ricercata, che arriva a trasformare la finezza di linguaggio da parentesi positiva ad eccesso, rischiando di rendere tediosa la lettura e di distrarre il lettore dalla storia principale per dar peso a dettagli poco significativi.
I personaggi sono tanti ed le vicende si incrociano continuamente spezzando il ritmo della storia, per cui è necessario prestare molta attenzione e tenere a mente gli sviluppi di ogni personaggio di rilievo al fine di non perdersi fra le righe.

In sintesi, devo ammettere che il singolo romanzo è stato un po’ deludente; sicuramente interessante per gli appassionati del Medioevo in Italia e delle tematiche relative ai Comuni, ma certamente un testo che non consiglierei come lettura leggera o “da vacanza”.
Questo romanzo richiede concentrazione ed attenzione ai particolari, oltre che una predisposizione alla lettura di testi che non sono veloci ed incalzanti come molti romanzi ambientanti nel periodo qui trattato, bensì focalizzati sul dettaglio storico e sul contesto sociale del tempo.
IL CONSIGLIO: “Il Sigillo di Sangue” è un libro che deve assolutamente essere letto insieme agli altri volumi della saga (di cui è il secondo): preso singolarmente e decontestualizzato perde gran parte della sua magia e ci porta, inevitabilmente, a non dar giustizia al lavoro dell’autore.
Titolo: Il sigillo di sangue
Autore: Italo Martinelli
Editore: Sometti
Pagine: 496