Livio Secco viene alla luce a Torino nel 1958 e sin dalla giovinezza si è dedicato allo studio della filologia egizia. Ha insegnato la scrittura geroglifica nelle scuole di Torino, Cuneo e Saluzzo. Ha creato diversi laboratori filologici, che si occupano di esaminare con attenzione e impegno ed interpretare testi letterari ed epigrafici egizi. Conferenziere e membro dell’EES (Egypt Exploration Society), è presidente dell’associazione GESER (Gruppo Egittologico Studi E Ricerche).
Di particolare importanza per un proficuo utilizzo del dizionario Egizio – Italiano Italiano – Egizio (dato alle stampe nel 2015) è sia la prefazione dell’autore che le norme per l’uso del dizionario dello stesso. Nella prefazione Livio Secco afferma che: «Nell’ormai lontano novembre 2007 l’Aracne Editrice di Roma metteva in distribuzione la prima edizione del Dizionario Egizio – Italiano. Per certi aspetti il lessico era, ed è ancora, la concretizzazione delle docenze di filologia egizia che organizziamo a Cuneo dal 2001. Infatti esso ne fa parte in qualità di uno degli strumenti didattici che gli allievi autoproducono durante le lezioni. Il volume della prima edizione raccoglieva duemila lemmi ed era, in un certo senso, la storia dei primi sei anni del corso filologico collezionandone tutti i lavori di traduzione. Nell’ottobre del 2011 la stessa casa editrice ne pubblicava la seconda edizione. Il nuovo Dizionario faceva seguito alle più recenti lezioni e quindi si era espanso a tremila lemmi. Oggi il nostro sforzo formativo si realizza con la messa in stampa della terza edizione del 2013 che ha il numero dei lemmi ancora maggiorato e portato a quattromila. La filosofia che lega le tre edizioni resta comunque la stessa ed è il parallelo tra le esperienze didattiche degli allievi e le dimensioni del lessico. Più si sviluppano quelle e più corposo diventa questo raccogliendo tutte le conoscenze che gli studenti hanno incontrato durante il loro percorso didattico. Già nella prefazione della prima edizione, e poi ripetute nella seconda, davamo delle importanti indicazioni su come andasse collocato e considerato il nostro glossario. Esso non può e non vuole assolutamente sostituire dizionari maggiormente autorevoli e storici come sono il Wörterbuch der ägyptischen Sprache di A. Ermann e H. Grapow, oppure il A Coincise Dictionary of Middle Egyptian di R. O. Faulkner, e neanche i lessici che si trovano in fondo a prestigiose grammatiche come l’ormai datata Egyptian Grammar di A. Gardiner, la Middle Egyptian di J.P. Allen e la più recente Cours d’Egyptien Hiéroglyphique di P. Grandet e B. Mathieu. Nella prefazione della prima edizione mi soffermavo a considerare che l’autorevolezza di queste pregiate opere deriva, oltre che dal prestigio dei rispettivi autori, anche dai continui riferimenti bibliografici, dalle citazioni e dalle documentazioni che ogni lemma riporta con abbondanza di dettagli. D’altra parte però indicavo anche le difficoltà che uno studente italiano trova, usando questi testi, nel doversi approcciare a una lingua e ad una scrittura così diversa dalla nostra alfabetica. Non secondario è anche la corposità e quindi il costo non sempre alla portata di tutti, nonché la loro reperibilità e accessibilità per le quali è giocoforza rivolgersi a biblioteche specializzate. Inoltre la stesura in tedesco, francese o inglese obbliga perlomeno la conoscenza di questi idiomi e la capacità di leggerli in un corsivo manuale in lingua straniera visto che i testi citati furono redatti prevalentemente in questo modo. La caratteristica principale del nostro dizionario resta quella di sempre: tralascia i riferimenti bibliografici e si affianca alle altre opere migliorando sicuramente in snellezza, in agilità e in economia, rimandando ai prestigiosi predecessori lo studente che necessita di riferimenti più specifici. Anche la terza edizione dal punto di vista storico abbraccia soprattutto la fase filologica del Medio Egizio che si identifica con il Medio Regno e che in realtà prosegue nel Nuovo fino all’epoca di Akhenaton. Così come la prima e la seconda, anche la terza edizione, che comprende ampliamenti e correzioni, non può essere esaustiva. Il lavoro di estensione e correzione mi auguro che possa proseguire con le prossime edizioni le quali presenteranno una quantità di lemmi sempre maggiore. Un complemento pratico al presente dizionario è il seguente testo: P. Testa, Le abbreviazioni nella scrittura geroglifica – Antico regno – Epoca greca, Aracne, Roma. È una raccolta di segni geroglifici con le loro fonie. Si tratta di un testo agile di enorme utilità che si affianca al dizionario permettendone un uso più facile con il passare del tempo. Il basso costo ne fa un acquisto consigliato».
Invece nelle norme per l’uso del dizionario l’autore dichiara che: «Il dizionario si presenta diviso in due parti: Egizio – Italiano, Italiano – Egizio. Nella parte Egizio – Italiano ogni lemma è mostrato con la grafia geroglifica, con la traslitterazione e con la traduzione italiana. Nella parte Italiano – Egizio ogni lemma è presentato solo con la traduzione e con la traslitterazione. In questo modo si è evitato di aumentare eccessivamente il numero delle pagine nel tentativo, perfettamente riuscito, di contenere i costi. Infatti la prima parte consta di quattrocento pagine. Volendo portare la componente grafica anche nella seconda parte, si sarebbero scritte altre quattrocento facciate. Invece, escludendo il geroglifico e mettendo il testo in doppia colonna, la seconda parte occupa soltanto un centinaio di pagine. La traduzione comprende il termine di riferimento principale ed, eventualmente, una serie di altri significati e, all’occorrenza, preposizioni o costruzioni che ne specificano meglio l’utilizzo. Le abbreviazioni sono perlopiù relative ai verbi e alle loro classi verbali. Ne diamo qui di seguito il significato: [2-lit.] per bilitteri, [3-lit.] per trilitteri, [4-lit.] per quadrilitteri, [5-lit.] per quinquelitteri, [2-gem.] per secundae geminatae, [3-gem.] per tertiae geminatae, [2-inf.] per secundae infirmae, [3-inf.] per tertiae infirmae, [4-inf.] per quartae infirmae. I verbi semplici possono a loro volta presentarsi sotto la forma causativa. Essa è indicata dall’abbreviazione caus. posta prima della classe verbale. Ovviamente l’indicizzazione della parte Italiano – Egizio è basata sul primo riferimento. Per la sezione Egizio – Italiano l’indicizzazione è quella tradizionale stabilita dai filologi. Non esiste infatti nessun dizionario egizio repertato e quindi non si conosce come gli scribi organizzassero la sequenza dei lemmi. … In un contesto di miglioramento graduale i verbi sono dettagliati con la classe verbale solo per una certa parte. L’identificazione delle classi verrà sempre maggiormente estesa nelle edizioni successive con le quali il dizionario sarà sempre di più arricchito. La peculiarità della grafia geroglifica egizia permette, allo stesso lemma, di essere scritto con varianti diverse. Nel presente lavoro si è cercato di considerare quelle maggiormente diffuse. Le varianti mostrate sono separate tra di loro da un segno di interpunzione scuro facilmente identificabile. Il dizionario, rispetto alle prime due edizioni scritte con WinGlyph, è stato completamente rifatto utilizzando il programma JSesh. Questo software è stato sviluppato dall’ingegnere francese Serge Rosmorduc che lo concede scaricabile gratuitamente all’indirizzo: http://jsesh.qenherkhopeshef.org. Non fatevi ingannare dal significato di gratuito, non vuol dire che si tratti di un prodotto di bassa qualità. Al contrario. Si tratta, a mio avviso, del migliore programma per la stesura di testi in grafia geroglifica che io abbia mai utilizzato. Lo uso ormai da molti anni per produrre i lavori per i miei allievi ed anche per lo svolgimento delle lezioni, oltre che per scrivere libri. Agli allievi lo presento come un’indispensabile strumento di studio».
Si ritiene che quanto detto sia nella prefazione sia nelle norme per l’uso del dizionario da Livio Secco abbia spiegato a sufficienza scopi e finalità dell’opera presa in esame. Un dizionario meritevole di notevole attenzione e di grande utilità per coloro che sono interessati a conoscere e studiare in maniera approfondita la scrittura geroglifica dell’antico Egitto.
Titolo: Dizionario “Egizio – Italiano Italiano – Egizio”
Autore: Livio Secco
Editore: Kemet Edizioni
Pagg. 512