La storia romana è ricca di damnatio memoriae, di personaggi esposti al pubblico ludibrio della Storia. Da Marco Antonio a Caligola, da Commodo a Eliogabalo, da Massimino Trace a Massenzio. Tuttavia, nulla può paragonarsi alla vicenda di Lucius Domitius Ahenobarbus, meglio conosciuto come Nerone, la vittima più illustre della tradizione storiografica. Per secoli e secoli nell’immaginario collettivo, egli rappresentò l’incarnazione del male, della follia più crudele, del poeta ridicolo, dell’incendiario e dello spietato nemico dei cristiani. Solo in tempi relativamente recenti, questa consolidata immagine dell’ultimo appartenente alla dinastia Giulio-Claudia è stata messa in discussione da storici e scrittori.
Il libro di Franco Pasquale, però, non si pone solo l’obiettivo di ristabilire la verità, ma compie un’operazione diversa, quella di penetrare l’intimità del personaggio – di qui la scelta della forma diaristica – per costruire una narrazione di Nerone a metà tra Storia e letteratura. Non a caso, già dalle prime pagine di quest’opera, riecheggiano i toni, la sensibilità e le atmosfere delle Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar. in più, l’autore dimostra una sicura padronanza del mezzo espressivo, uno stile ragguardevole che spesso sfocia nella poeticità toccate.

Autore
Franco Pasquale è nato a Chieti nel 1953. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma ha poi intrapreso l’attività di imprenditore, ma la sua passione per la scrittura lo ha portato a collaborare come giornalista pubblicista con diversi quotidiani locali e nazionali.
Ha già pubblicato diversi libri, tra cui: Tu eri come il fiume inevitabile (2012); Affinità (S)elettive (2013); L’amore è un contrattempo (2013); Spiegami questo amore (2016); Quei primi passi sulle acque del lago (2017). Ha inoltre curato la silloge di Autori Vari: Rigopiano la Terra e la Neve (2017) e I Racconti di Palazzo Perenich (2019).