Nectanebo I (…-362 a.C.), dapprima principe del centro abitato di Sebennytos[1][2] e successivamente sovrano egizio della XXX dinastia, divenne faraone usurpando il trono a Nepherites II[3] (…-380 a.C., ultimo monarca della XXIX dinastia), dopo alcuni mesi nei quali fu a capo del Paese delle Due Terre.
La sua incoronazione venne approvata e sostenuta dai collegi sacerdotali che ebbero come contropartita non solo averi ma anche il riconoscimento di concessioni[4] di un passato lontano. Un caso significativo fu l’edificio dedicato al culto di Neith[5] a Sais[6], che ottenne di incassare buona parte del denaro[7] proveniente dai balzelli sulle compravendite in vigore nell’esteso porto commerciale[8] di Naucrati[9] (in greco antico Ναύκρατις, in latino Naucrătis).
Per proteggere adeguatamente l’Egitto, Nectanebo non esitò a stringere una alleanza con Atene, che inviò immediatamente delle milizie mercenarie guidate dallo strategos Chabrias (Atene, 415 a.C. più o meno-Chio, 357 a.C.).
Nel 373 a.C. il Re dei Re Artaserse II (452 a.C.-358 a.C.), dopo aver obbligato Atene a revocare il suo sostegno, mandò contro il Paese delle Due Terre delle truppe capeggiate dal satrapo Farnabazo (435 a.C. pressappoco-successivamente al 373 a.C.) e dal comandante greco Ificrate[10] (Atene, 418 a.C.-Tracia, 353 a.C.). Solamente uno straripamento[11], di notevole entità, del Nilo sottrasse l’Egitto[12] all’occupazione persiana.
Vennero in seguito anni di una parziale situazione di non belligeranza, dovendo il sovrano persiano interessarsi delle ribellioni dei suoi satrapi[13] che sovente ebbero un appoggio finanziario da Nectanebo. Segni dell’attività di questo monarca, volta alla costruzione e alla manutenzione di edifici, sono presenti in parecchie zone del Paese delle Due Terre, fra le quali l’oasi di el-Kharga e la porzione di terraferma circondata completamente dalle acque di File.
BIBLIOGRAFIA
AA.VV., Egitto: Storia e Mistero, De Agostini, Novara 1999;
AA.VV., La Grande Storia, RBA ITALIA, Milano 2015;
BRESCIANI, L’Antico Egitto, De Agostini, Novara 2000;
CIMMINO, Dizionario delle dinastie faraoniche, Bompiani, Milano 2003;
GRIMAL, Storia dell’Antico Egitto, Laterza, Bari 2007;
LOVELLI, (12 Aprile 2017). Manetone: ministro ufficiale del culto e storico dell’antico Egitto. Recuperato il 9 Marzo 2018, da Storie di Storia: https://www.storiedistoria.com/2017/04/manetone-ministro-ufficiale-del-culto-e-storico-dellantico-egitto/ ;
LOVELLI, Conoscere il mondo antico, Libellula, Tricase 2017;
SCHLOGL, L’Antico Egitto, Il Mulino, Bologna 2005;
WILKINSON, L’Antico Egitto. Storia di un impero millenario, Einaudi, Torino 2012.
[1] In questa città nacque Manetone, famoso storico e sacerdote dell’antico Egitto. A tal proposito si rammenta l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Manetone: ministro ufficiale del culto e storico dell’antico Egitto; https://www.storiedistoria.com/2017/04/manetone-ministro-ufficiale-del-culto-e-storico-dellantico-egitto/ [12 aprile 2017].
[2] Lovelli, G. Conoscere il mondo antico. Tricase: Libellula, 2017, p.89.
[3] Bresciani, E. L’Antico Egitto. Novara: De Agostini, 2000, p. 237.
[4] Cimmino, F. Dizionario delle dinastie faraoniche. Milano: Bompiani, 2003, p. 392.
[5] Divinità della cacciagione, della guerra e della fabbricazione di tessuti.
[6] Località posta sulla riva orientale della diramazione di Rosetta del Nilo.
[7] Aa.Vv. La Grande Storia. vol. III. Milano: RBA ITALIA, 2015, p. 109.
[8] Wilkinson, T. L’antico Egitto. Torino: Einaudi, 2012, p. 456.
[9] Insediamento abitativo situato pressappoco 80 km a sud-est di Alessandria, vicino all’odierno centro urbano di Kom Gi’eif.
[10] Grimal, N. Storia dell’antico Egitto. Bari: Laterza, 2011, p. 477.
[11] Schlogl, H. A. L’antico Egitto. Bologna: Il Mulino, 2005, p. 128.
[12] Aa.Vv. Egitto: Storia e Mistero. Novara: De Agostini, 1999, p. 300.
[13] Il satrapo era un funzionario che dirigeva ed amministrava una provincia dell’antico impero persiano.