La battaglia di Djahy (1178 a.C.)


Lo scontro armato di Djahy ebbe luogo nel 1178 a.C. fra le milizie egiziane, capeggiate direttamente[1] da Ramses III[2] (Tebe, più o meno 1218/1217 a.C.-Tebe, aprile 1155 a.C.) e quelle dei Popoli del Mare[3], che provarono ad occupare militarmente e sottomettere il Paese delle Due Terre. Il combattimento si svolse in un luogo imprecisato presso i confini orientali[4] dello Stato egizio in prossimità di Djahy, nel sud dell’odierno Libano.

In questo scontro armato gli Egizi batterono[5] i Popoli del Mare, che stavano cercando di impadronirsi dell’Egitto arrivando da terra[6] e da mare[7]. La maggior parte di ciò che si conosce del combattimento proviene dalle immagini e dalle scritte che si trovano nell’edificio funerario di Ramses III a Medinet Habu[8]. La narrazione, ricca di particolari, dello scontro armato e di coloro che furono catturati è presente sulle mura della costruzione funeraria, dove c’è pure la più estesa iscrizione in geroglifico scoperta dagli egittologi. I rilievi dell’edificio funerario raffigurano numerosi uomini vinti in combattimento.

 

Sbarchi e avanzamento dei Popoli del Mare
SVOLGIMENTO DELLA BATTAGLIA

Anteriormente allo scontro armato, i Popoli del Mare avevano devastato il paese vassallo ittita[9] di Amurru[10], che era a breve distanza dalla frontiera con lo Stato egizio. Questo permise a Ramses III di adottare tutte le misure[11] necessarie[12] per respingere l’attacco ipotizzato degli invasori. Il sovrano egizio in una delle scritte della sua  costruzione funeraria a Medinet Habu afferma: «ho dotato la mia frontiera a Zahi (Djahy) … preparata prima di loro[13]». L’ittitologo australiano Trevor Robert Bryce (1940-…) dichiara che: «le forze di terra dei Popoli del Mare si muovevano verso sud lungo la costa levantina e attraverso la Palestina quando sono stati affrontati e fermati dalle forze di Ramesses alla frontiera egiziana nel Djahi, regione in seguito nota come Fenicia»[14]. Ramses III quando parla del combattimento contro i Popoli del Mare utilizza parole risolute: «i carri [egiziani] erano guerrieri …, e tutti i buoni ufficiali, pronti di mano. I loro cavalli tremavano in ogni loro arto, pronti a schiacciare i paesi [stranieri] sotto i loro piedi … Coloro che hanno raggiunto il mio limite, il loro seme non è; il loro cuore e l’anima sono finiti per sempre»[15].

Ramesse III contro i Popoli del Mare
RIPERCUSSIONI

Per quanto lo scontro armato terminasse con un clamoroso[16] successo[17] egiziano, il conflitto fra il Paese delle Due Terre ed i Popoli del Mare non si poteva dire ancora concluso. I Popoli del mare avrebbero aggredito l’Egitto con le loro navi, in prossimità del punto in cui il Nilo si immette in mare. Gli invasori vennero ancora una volta battuti in un epico combattimento navale nel corso del quale parecchi vennero ammazzati da una miriade di dardi egiziani o portati via dalle loro imbarcazioni e privati della vita sulle sponde del Nilo dai soldati di Ramses III. Sebbene il monarca egizio li avesse vinti, il Paese delle Due Terre non riuscì però a proibire loro di insediarsi nei suoi territori orientali diverso tempo dopo.

BIBLIOGRAFIA

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LOVELLI, (11 Ottobre 2016). I Popoli del Mare. Recuperato il 2 Maggio 2018, da Storie di Storia: https://www.storiedistoria.com/2016/10/i-popoli-del-mare/;

SCHLOGL, L’Antico Egitto, Il Mulino, Bologna 2005;

WILKINSON, L’Antico Egitto, Storia di un impero millenario, Einaudi, Torino 2012.

[1] Aa.Vv. Egitto: Storia e Mistero. Novara: De Agostini, 1999, p. 306.

[2] Si rammenta l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Ramses III: il faraone guerriero; https://www.storiedistoria.com/2014/03/ramses-iii-il-faraone-guerriero/ [14 marzo 2014].

[3] Per avere informazioni dettagliate sui Popoli del Mare è possibile consultare l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. I Popoli del Mare; https://www.storiedistoria.com/2016/10/i-popoli-del-mare/ [11 ottobre 2016].

[4] Aa.Vv. La Grande Storia. vol. II. Milano: RBA ITALIA, 2015, p. 124.

[5] Grimal, N. Storia dell’antico Egitto. Bari: Laterza, 2011, p. 358.

[6] Schlogl, H. A. L’antico Egitto. Bologna: Il Mulino, 2005, p. 105.

[7] Jacq, C. Vita quotidiana dell’antico Egitto. Milano: Arnoldo Mondadori, 1999, p. 222.

[8] Località, che accoglie molteplici edifici dedicati al culto di divinità pagane dell’antico Egitto, situata sulla sponda occidentale del Nilo vicino a Tebe.

[9] Gli Ittiti furono una popolazione indoeuropea che visse nell’area centrale dell’Asia Minore nel II millennio a.C.

[10] Cimmino, F. Dizionario delle dinastie faraoniche. Milano: Bompiani, 2003, p. 298.

[11] Aa.Vv. Le più grandi battaglie della storia. vol. I. Milano: Mondadori Scienza, 2018, p. 20.

[12] Jacq, C. L’Egitto dei grandi faraoni. Milano: Mondadori, 1999, p. 273.

[13] Breasted, J. H. Extracts from Medinet Habu inscription. Trans. 1906, iv. §§65-66.

[14] Bryce, T. R. The Kingdom of the Hittites. Oxford: Oxford University Press, 1998, p. 371.

[15] Breasted, J. H. op. cit., pp. 65-66.

[16] Wilkinson, T. L’antico Egitto. Torino: Einaudi, 2012, p. 353.

[17] Bresciani, E. L’Antico Egitto. Novara: De Agostini, 2000, p. 282.


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