Nero di memoria – Concetta D’Orazio




Sinossi:
Tonino era un soldato. Un soldato italiano. Ora è diventato un internato.
Antonio è un IMI, un militare italiano internato. Nel campo di prigionia lotta per la sopravvivenza, pagando duramente il suo rifiuto a proseguire la guerra dall’altra parte.
Filomena è rimasta sola, con i suoi figli. È una donna molto bella. In paese gli sguardi di tutti non riescono a non fermarsi sulle sue sinuosità.
Filomena non sa dove sia Antonio. Lo immagina e lo aspetta. Custodisce i figli. I tre figli.
Antonio vive lontano. Sogna la moglie e sogna i figli che ha lasciato. I due figli. Autrice:
Concetta D’Orazio nasce a Lanciano, nel 1968. Si laurea in Lettere classiche all’università “La Sapienza” di Roma.
Da giugno 2012 inizia la sua esperienza nel Self Publishing per saggiare – come lei stessa spiega – l’autenticità e gustare la genuinità di questa nuova forma di editoria. Nascono così “Florilegio” (raccolta di poesie, giugno 2012), “Inganni di coscienza” (monologo interiore, luglio 2012), “Sette giri di donna” (romanzo, novembre 2012).

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Nella seconda guerra mondiale uno dei momenti più drammatici per gli italiani è iniziato, paradossalmente, dopo la fine della guerra stessa, o meglio dopo la firma dell’armistizio: i tedeschi da alleati sono diventatati occupanti e si sono imposti con la forza e la violenza sulla popolazione e non solo su quella.
Il romanzo di Concetta D’Orazio mostra le difficoltà che le persone si trovano ad affrontare in una nazione già provata dalla guerra: le donne in paese con i figli, gli uomini non più soldati ma internati in campi di prigionia. E sia le une che gli altri combattono quotidianamente la loro battaglia contro la fame e la miseria, per una sopravvivenza che non sia comunque a costo della perdita della dignità umana. Persone rassegnate a subire le conseguenze di eventi che non capiscono fino in fondo ma nello stesso tempo non disposte a rinunciare proprio a tutto.
L’atmosfera e i sentimenti sono resi molto bene dal linguaggio adottato, le ripetizioni di frasi fanno provare al lettore il disorientamento dei personaggi e danno un ritmo originale alla narrazione. Un piccolo libro da leggere.

Ant – recensione su Amazon

Nero di memoria è un libro duro. Appassionante, malinconico, disperato: la storia di Filomena e Tonino ci fa conoscere (o ricordare) fatti terribili realmente accaduti alla fine della seconda guerra mondiale. Tutti sappiamo dei sei milioni dell’olocausto, mentre magari non sapevamo che anche migliaia di soldati Italiani “internati militari” hanno dovuto soffrire un trattamento molto simile. Non che conti molto la nazionalità di chi soffre, né la lingua o il numero. La sofferenza è uguale per tutti.
“La guerra è devastazione”. La guerra è insensata cattiveria. La guerra è sofferenza senza nome.
Questa è quella che ci è più vicina, anche se noi non l’abbiamo vissuta. Ma credo che tutte le altre guerre abbiano creato altrettanta sofferenza, dagli albori della civiltà umana, da prima delle guerre Puniche, le guerre medioevali, la guerra di secessione Americana… tutte. E quelle più recenti, la Corea, il Vietnam, il Congo, l’Iran, il Corno d’Africa, l’Afganistan, l’Iraq. Tutte hanno causato, e causano, altrettanto dolore.
Purtroppo la guerra è sempre stata una delle principali attività umane, una di quelle poche cose che ci distinguono dagli animali. Oggi almeno metà delle attività produttive del mondo sono legate direttamente o indirettamente agli armamenti. E per essere sicuri che metà dell’industria mondiale non abbia a subire crisi gravissime, basta assicurarsi che ci siano sempre delle guerre. Da qualche parte.
La storia di Filomena e Tonino è solo un pretesto per raccontarci la sofferenza e la forza d’animo di persone semplici che avrebbero potuto essere i nostri genitori o i nostri nonni. Il libro è scritto benissimo, è scorrevole e si legge in un soffio, anche se è triste. Ci mancava solo l’incertezza sulla fine, a causare ulteriore sofferenza. Il lettore resta nel dubbio sull’epilogo della vicenda, e questo è il solo motivo per cui nego le cinque stelle (peraltro meritatissime). Consigliato.

Wally – recensione su Amazon

 


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