Università di Bologna |
Università di Pavia |
Per certi autori di trattati storici la nascita dell’Università di Pavia sarebbe antecedente a quella bolognese, dal momento che lì si insegnava la disciplina che ha per oggetto di studio i principi e le norme costitutive del diritto quasi duecento anni anteriormente all’istituzione dell’ Università di Bologna. Pian piano nel continente europeo sorsero numerosi atenei, fra i quali è doveroso ricordare quello di Napoli, espressamente richiesto da Federico II nel 1224.
Università di Napoli |
Università Popolare di Roma |
Nel mezzogiorno d’Italia è doveroso segnalare l’operosa presenza dell’ «Università Popolare del Mediterraneo», con sede a Taranto. Nella «home page» della suddetta università si evidenzia quale sia la sua «mission»: «L’Università Popolare del Mediterraneo è una libera istituzione che ha come finalità l’istruzione, la formazione e la promozione culturale degli adulti nel settore dei Beni Culturali in tutti i suoi ambiti e campi di applicazione. L’Università si propone come ideale luogo di incontro e di confronto delle conoscenze e delle esperienze tese a favorire l’integrazione sociale e culturale dei propri aderenti nel territorio e nella comunità. I corsi si rivolgono a tutti coloro che desiderano acquisire, sperimentare, arricchire e perfezionare le proprie conoscenze ed affinare in tal modo la qualità della propria vita professionale e culturale. Ciascun corso segue metodologie didattiche e innovative all’interno di un condiviso orientamento professionale, al fine di fornire una più ampia visione del concetto di Bene Culturale. Per questo motivo, lo staff dei docenti consta di qualificati esperti in significativi e vibranti settori dei Beni Culturali come Archeologia della Magna Grecia, Civiltà orientali, Storia dell’Arte moderna e contemporanea, Etnologia e tradizioni popolari, Civiltà classiche, Cultura Popolare e Turismo, Giornalismo, Lingua e civiltà inglese, Linguaggio filmico, Laboratorio di Italiano, Informatica, Rilievi Topografici e restituzione in disegno CAD. Seminari e conferenze, attività pratiche e ricreative come stages, viaggi e visite di istruzione completano il percorso didattico». Come già detto in precedenza l’«Università Popolare di Milano» è la sola legittimata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a concedere titoli accademici riconosciuti in tutta la penisola italiana, mentre le altre «università popolari» sono identificate in qualità di «enti di formazione» presso l’Istituzione territoriale di pertinenza, che in Italia è dotato di poteri legislativi e amministrativi o presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Pertanto esse sono autorizzate a predisporre una serie di lezioni ordinate secondo un criterio di progressivo apprendimento, considerate pure alla maniera di «Credito formativo universitario» (CFU) oppure una serie di lezioni ordinate secondo un criterio di progressivo apprendimento con la consegna di una dichiarazione scritta conclusiva con valore documentale considerata attentamente nelle circostanze prese in esame dall’ ordinamento giuridico.
L’«Università telematica» è da ritenersi, generalmente, un ente privato preposto all’istruzione universitaria, autorizzato dal complesso delle leggi della nazione nella quale agisce a concedere titoli accademici (lauree, master, corsi di perfezionamento, dottorati di ricerca) riconosciuti, con la procedura definita «a distanza» incentrata sulle nuove applicazioni della telematica e dell’informatica. Le «Università telematiche» in paesi come gli Stati Uniti, il Canada, la Germania e la Spagna sono parecchie e con un buon numero di iscritti, offrendo ad una utenza composta da giovani e persone di età adulta i più svariati corsi di laurea, da quelli più tradizionali a quelli maggiormente innovativi. In Italia sono ancora in numero esiguo (dodici), grazie anche alla disposizione dell’ex ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza (sottoscritta il 27 settembre 2013) riguardante l’organizzazione triennale (2013-2015) delle università. Fra le diverse prescrizioni racchiuse nel documento è presente pure la proibizione di fondare nuove «Università telematiche» ed università statali. Gli atenei telematici si caratterizzano per il fatto che l’attività didattica svolta dai docenti è solamente online o anche presenziale, potendo il discente optare per l’una o l’altra soluzione. Invece le prove di profitto a cui un candidato viene sottoposto per l’accertamento della preparazione, la cerimonia con cui la laurea viene conferita, le prove finali per il conseguimento di master e corsi di perfezionamento avvengono necessariamente nei luoghi e ambienti dove le istituzioni universitarie svolgono la loro attività e pertanto sono presenziali. Le «Università telematiche» in forte crescita, con un discreto numero di iscritti e con una offerta formativa di spessore sono l’Università degli Studi «Guglielmo Marconi», l’Università degli Studi «Niccolò Cusano», l’Università degli Studi «eCampus» e l’Università degli Studi «Pegaso». Due atenei telematici, l’Università degli Studi «Niccolò Cusano» a Roma e l’Università degli Studi «eCampus» a Novedrate (Como), hanno pure un campus a somiglianza di quelle americane. In questo modo i discenti, se lo desiderano, hanno la possibilità di permanere a trascorrere la notte e consumare il pranzo nelle strutture del campus nel corso dell’anno accademico oppure nello spazio di tempo in cui vi sono le attività didattiche svolte dai docenti.
BIBLIOGRAFIA
A. ESPOSITO – U. LONGO, Lauree. Università e gradi accademici in Italia nel medioevo e nella prima età moderna, Clueb Editrice, Bologna 2014;
A. GENTILE, Formazione, università e ricerca in Europa, America, Asia, Africa e Oceania. Riforme, progetti innovativi e sistemi a confronto nei cinque continenti, IF Press, Roma 2008;
A. ICHINO – D. TERLIZZESE, Facoltà di scelta. L’università salvata dagli studenti. Una modesta proposta, Rizzoli Editore, Milano 2013;
D. KEEGAN – F. LATA, L’università a distanza. Riflessioni e proposte per un nuovo modello di università, Franco Angeli Editore, Milano 1986;
A. MANZO, Sviluppo dell’università in Italia e in Europa. Il ruolo nell’Europa della conoscenza, Pensa Editore, San Cesario di Lecce 2010;
R. MOSCATI, L’università: modelli e processi, Carocci Editore, Roma 2012.
Su Focus.it ho visto che è possibile votare il proprio progetto preferito tra i sei partecipanti al Premio Innovazione di quest’anno. Le categorie da votare sono quattro e sponsorizzate da nomi importanti: Sisalpay, IMB, Discovery Italia e Kia. Un’occasione importante per dire la nostra sui progetti che potrebbero concretamente cambiare la nostra vita non trovate? http://innovazione.focus.it/
Grazie! Daremo senz'altro un'occhiata ai progetti in corso 🙂