Francesco Di Chiara insegna discipline cinematografiche all’Università degli Studi eCampus. Si è specializzato sull’industria cinematografica europea, sulle coproduzioni e sul cinema italiano. Ha dato alle stampe: I tre volti della paura. Il cinema horror italiano 1957-1965 (2009) e Generi e industria cinematografica in Italia. Il caso Titanus (1949-1964) (2013).
Di particolare importanza per una piena comprensione del testo Peplum: il cinema italiano alle prese col mondo antico (pubblicato nel mese di gennaio del 2016) risulta essere la presentazione dello stesso da parte della casa editrice nella quarta di copertina. Nella medesima l’editore afferma che: «Fin dagli albori del cinema, l’antichità greco-romana ha sempre rappresentato una fonte inesauribile di storie e temi a cui attingere, un serbatoio di avventure, personaggi e peripezie che attendevano solo di essere rappresentati sul grande schermo. I primi film di questo genere, chiamato péplum dalla critica francese (dal termine che indica la veste femminile in uso presso le donne greche fino al VI secolo a.C.), escono negli anni dieci, ma il periodo di maggiore fioritura inizia nel secondo dopoguerra, per toccare l’apice tra la fine degli anni cinquanta e le ultime fasi del boom economico. Il peplum diventa così uno dei generi quantitativamente più rilevanti della produzione del cinema italiano. Per descrivere la fortuna ondivaga di queste produzioni viene spesso utilizzata la metafora del fiume carsico, ma il peplum si rivela essere un campo di tensioni che attraversano con intensità variabile l’intera storia del cinema, modulandosi in forma diversa a seconda delle epoche e delle necessità. Esso diviene di volta in volta veicolo di promozione culturale del mezzo cinematografico, luogo di mediazione tra le istanze della società dei consumi e le radici della cultura nazionale, oppure scenario metaforico in cui ambientare satire del costume contemporaneo. Utilizzando metodologie di ricerca differenti, dagli studi culturali all’analisi dei modi di produzione, dall’esame della dimensione intermediale a un approccio transnazionale, questo lavoro indaga il ruolo svolto dalla rappresentazione dell’antichità all’interno della cultura audiovisiva italiana, nelle pratiche alte come in quelle basse, al cinema come in televisione».
Si ritiene che quanto detto nella presentazione del volume da parte della casa editrice abbia spiegato a sufficienza scopi e finalità dell’opera presa in esame. Di grande utilità sono la nota bibliografica, le note a piè di pagina e l’elenco delle illustrazioni. Un libro meritevole di notevole attenzione che si consiglia di leggere e/o regalare a coloro che sono interessati al mondo antico e al cinema italiano.
Titolo: Peplum: il cinema italiano alle prese col mondo antico
Autore: Francesco Di Chiara
Editore: Donzelli Editore
Pagg. 214