Stubby è il cane più decorato nella storia militare tanto da essere stato promosso al grado di sergente durante il primo conflitto mondiale.
Incrocio tra Boston Terrier e Pit Bull fu trovato ancora cucciolo nel campus dell’Università di Yale da John Robert Conroy che lo chiamò Stubby (mozzicone) in virtù della sua coda mozza.
Correva l’anno 1917, momento in cui la prima guerra mondiale era al suo apice, e Conroy stava facendo l’addestramento militare in previsione della sua partenza per il fronte europeo. Essendosi il giovane soldato affezionato moltissimo all’animale, dopo averlo tenuto nascosto in caserma con la complicità dei suoi commilitoni e superiori, decise di portarlo con sé anche durante la lunga traversata in nave verso la Francia. Nascosto dapprima nell’ampia giacca militare e poi in un contenitore per il carbone, Stubby riuscì ad essere imbarcato da Conroy che ne rivelò la presenza solo una volta giunti in mare aperto. Il piccolo cane fu subito preso in simpatia dall’equipaggio della nave. Anche i comandanti trovarono che era di distrazione e risollevava il morale delle truppe.
Arrivati in Europa Conroy trasferì Stubby, sempre nascosto sotto la divisa, fino al 102esimo reparto di fanteria dove era stato dislocato. Lì raccontò tutta la storia al suo capitano pregandolo di poter tenere l’animale con sé. Il capitano, visto l’effetto benefico del cane sui soldati, acconsentì e Stubby divenne la mascotte del distaccamento.
Il 5 febbraio del 1918 il 102esimo reparto raggiunse il fronte francese e Stubby condivise con i soldati 18 mesi di trincea partecipando a 4 offensive e 17 battaglie.
Negli attacchi i Tedeschi facevano ampio uso di gas letali e Stubby fu fondamentale nell’avvertire, grazie al suo olfatto e udito sviluppati, la presenza degli ordigni a gas. Una notte infatti, mentre i suoi compagni umani dormivano, Stubby avvertì il sibilo dell’uscita di gas e il suo odore mettendosi a correre e abbaiare per tutta la trincea, mordendo i soldati per farli svegliare. Appena resisi conto di quanto stava accadendo alcuni diedero l’allarme permettendo a tutti di salvarsi.
Negli attacchi i Tedeschi facevano ampio uso di gas letali e Stubby fu fondamentale nell’avvertire, grazie al suo olfatto e udito sviluppati, la presenza degli ordigni a gas. Una notte infatti, mentre i suoi compagni umani dormivano, Stubby avvertì il sibilo dell’uscita di gas e il suo odore mettendosi a correre e abbaiare per tutta la trincea, mordendo i soldati per farli svegliare. Appena resisi conto di quanto stava accadendo alcuni diedero l’allarme permettendo a tutti di salvarsi.
A questo piccolo cane era riconosciuto un grande coraggio in quanto, non appena udiva dei lamenti, non esitava ad avventurarsi nella cosiddetta “terra di nessuno” ossia la zona che si trovava tra una trincea e l’altra. Nonostante i bombardamenti e il tiro dei cecchini Stubby, muovendosi tra i corpi dei caduti, consentì la localizzazione e il recupero di molti feriti che altrimenti non avrebbero avuto speranze.
Ferito seriamente da una granata fu operato nell’ospedale da campo nelle retrovie dove rimase per lungo tempo in convalescenza e non mancò di essere di conforto agli altri soldati ricoverati.
L’impresa più grande per cui Stubby rimane famoso è la cattura di una spia tedesca che, appostata dietro a dei cespugli, stava tracciando una mappa delle trincee. Abbaiando e attaccandosi ai pantaloni dell’uomo Stubby gli impedì di fuggire attraendo al contempo l’attenzione dei suoi commilitoni e permettendo loro di catturarlo. Questa azione gli valse la promozione a sergente.
Tornato negli Stati Uniti nell’aprile del 1919 Stubby venne premiato con diverse medaglie che gli vennero appese su uno speciale cappotto di pelle scamosciata confezionato per lui. Tra queste c’erano anche:
- Medaglia d’oro della Humane Education Society assegnatagli da Gerard John J. Pershing, capo delle forze armate statunitensi.
- Medaglia francese per la battaglia di Verdun.
- Medaglia dei Veterani della IGM.
- Il cuore viola.
Il 16 marzo 1926 Stubby si spense serenamente tra le braccia del suo inseparabile amico John Conroy. Le sue spoglie sono conservate nella mostra The Price of Freedom: Americans at War allo Smithsonian.