La psicologia del viola – Leonardo Dragoni


 
 
Leonardo Dragoni è un dottore in scienze politiche, con due master in discipline umanistico-sociali, appassionato da sempre dei fenomeni dei cerchi nel grano, tema sul quale ha scritto due saggi: La verità sui cerchi nel grano. Tesi e confutazioni di un fenomeno discutibile” (Alvorada, 2011) e “Storia dei cerchi nel grano. Le origini” (YCP, 2013). Dal 2005 gestisce il sito “cropfiles.it“, che è considerato un punto di riferimento per la casistica di tutti i crop circles italiani dalle origini a oggi.
 
Forse stupisce vedere affrontare dal Dragoni un tema tanto distante dai suoi consueti campi di interesse per affrontare quello che è il romanzo giallo di ambientazione storica, tuttavia il profondo lavoro di indagine storico-giornalistica che si evince dalla pagine de La psicologia del viola, nonché le capacità narrative dell’autore, dimostrano la felice riuscita dell’intento.
Leonardo Dragoni costruisce con intelligenza un thriller attorno a una vicenda storica che ancora oggi è avvolta dal mistero e che suscita perplessità per la dinamica dei fatti nonostante sia stato ufficialmente smentito che in essa vi fosse qualcosa di torbido.
Papa Pio XI
Siamo nel 1939, alla vigilia del grande conflitto mondiale, e a Roma il Pontefice Pio XI viene stroncato da un infarto proprio la notte precedente il decimo anniversario della firma dei Patti Lateranensi, occasione nella quale avrebbe pronunciato un discorso di dura condanna alle violenze fasciste, forse addirittura minacciando di scomunicare Mussolini. Una misteriosa enciclica, che il Papa aveva pronta contro il razzismo, sarebbe stata fatta sparire subito dopo la sua morte. Ad innescare il sospetto più forte risulta il fatto che il medico personale di Pio XI fosse Francesco Saverio Petacci, proprio il padre di Claretta Petacci, amante di Benito Mussolini.
Lo storico Piero Melograni sul Corriere della Sera 17 maggio 2012 e “Il Riformista del 16 luglio 2005, afferma:
«Francesco Petacci, padre della famosa Claretta, era un personaggio ricattabile dal regime. Sembra che abbia fatto delle misteriose iniezioni al Pontefice il giorno stesso in cui questi spirò.»
Il professor David Kertzer, della Brown University di Providence, sostiene inoltre che il duce aveva molta paura del discorso che il Papa doveva tenere nel decennale del concordato, e che viceversa si era sentito sollevato nel sapere che era morto.
Non da ultimo, bisogna rilevare che recentemente sono stati desecretati i diari di Claretta Petacci e, incidentalmente (?) risultano strappate proprio le pagine che vanno dal 5 al 12 febbraio del 1939, ossia quelle che ruotano attorno alla morte di Pio XI, avvenuta il 10.
Benito Mussolini
Troviamo dunque, attorno a questa vicenda, tutti gli elementi necessari e intriganti per la tessitura di un romanzo giallo.
In questo contesto storico, Leonardo Dragoni compie un mirabile e minuzioso processo di indagine e crea, al fine narrativo, il personaggio di Dante Casati, un investigatore privato che altri non è che un ex-commissario della polizia, epurato dalla riforma De Bono. Grazie al suo giro di conoscenze, e al fatto di essere in credito con un suo ex-collega diventato ufficiale dell’OVRA (la polizia segreta fascista), Casati riesce a infiltrarsi in ambienti chiusi come quello della polizia politica di regime (POLPOL) fino a raggiungere anche le stanze segrete del Vaticano. Tra personaggi doppi e spie, Dragoni ci offre una visione storico-sociale del ventennio fascista, quando spionaggio e controspionaggio possedevano una penetrazione e una capillarità impensabili.
Anche il personaggio di Dante Casati non è esente da macchie, non essendogli stati fatti indossare i panni dell’eroe. Egli usa le persone senza farsi scrupolo, nello stesso modo in cui viene usato da coloro che tanto disprezza. A tratti questo non lo fa apparire molto simpatico, ma ha il pregio di renderlo un personaggio più vivo e reale, perfettamente inserito nel contesto.
 
Leonardo Dragoni
La psicologia del viola è un libro che andrebbe letto un paio di volte per poterne apprezzare appieno la mole di informazioni contenute. Se un difetto, per così dire, si può imputare a questo scritto, è l’eccesso di nomi, eventi storici, fatti, aneddoti e personaggi con i quali l’autore riempie quasi ogni pagina, lasciando al lettore poco spazio narrativo per metabolizzare il tutto.
La formazione di Dragoni proviene infatti dalla saggistica più che dalla narrativa, e questo si evidenzia nello stile di scrittura che talvolta assume toni didascalici e pesanti. Tuttavia l’autore dimostra di essere uno scrittore che padroneggia le tecniche, che sa creare ottimi dialoghi e dipinge i suoi personaggi con piacevoli pennellate brevi e incisive. Ne è un esempio la descrizione di Monsignor Pucci, direttore dell’Ufficio stampa della Santa Sede e domestico dell’appena defunto Pontefice.

Si presentò quasi irrompendo, trafelato. Eppure profumato. Senza greca, nonostante l’aria frizzante del mattino di un aprile ancora poco primaverile. L’abito talare sembrava seguire i suoi movimenti con impercettibile ritardo, quel tanto necessario per meglio sfruttare le turbolenze e gli spostamenti d’aria generati dal moto quasi perpetuo del Monsignore stesso. La sua figura trasmetteva un senso di assenza di leggiadria. Un pedicello sul naso la accentuava. Lo stesso dicasi per le massicce dita conficcate negli anelli, e la sgargiante e pesante croce d’oro appesa al collo. La papalina nera di seta con una filettatura color paonazzo, non riusciva del tutto a nascondere le stempiature.

In conclusione, consiglio questo libro agli amanti della buona scrittura e a quanti vogliano conoscere qualcosa in più sull’Italia del periodo fascista, soprattutto quella degli uffici governativi e fuori dai luoghi comuni.
 
Titolo: La psicologia del viola
Autore: Leonardo Dragoni
Editore: 0111 Edizioni
Pag. 232

 


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