Suor Maria Laura Mainetti (educatrice), al secolo Teresina Elsa Mainetti (Colico, 20 agosto 1939 – Chiavenna, 6 giugno 2000), appartenuta all’istituto religioso femminile delle Figlie della Croce, Suore di Sant’Andrea, venne uccisa brutalmente da tre giovani donne nel corso di un rito demoniaco. Testimone eroica della fede cristiana, professata anche davanti alla morte, è oggetto di devozione religiosa da parte della Chiesa cattolica.
NARRAZIONE DELLA VITA
Decima figlia di Stefano Mainetti e Marcellina Gusmeroli, nativi della Valtellina, perse la madre qualche giorno dopo essere venuta al mondo. Si occupò di lei in primis la sorella Romilda ed in seguito il secondo coniuge del genitore. Per di più pure suor Maria Amelia, grande amica della genitrice deceduta, ebbe interesse per la sua istruzione, facendola studiare dapprima a Parma presso le religiose del suo ordine, le Figlie della Croce e successivamente a Roma (Istituto magistrale), dove Maria Laura si diplomò nel 1960.
Un prete nel corso di una confessione le disse: «devi fare qualcosa di bello per gli altri» e la giovane pensò che questa frase fosse il piano che il Signore aveva per lei e nel 1957 informò la propria famiglia della ferma intenzione di voler essere una religiosa. Il 22 agosto dello stesso anno cominciò a Roma il periodo di prova presso le Figlie della Croce, il 15 agosto 1959 pronunciò i primi voti mutando il suo nome in Maria Laura e nel 1960 emise i voti permanenti a La Puye (Francia).
Fu insegnante elementare in alcune scuole primarie delle Figlie della Croce: a Vasto (1960-1962), Roma (1962-1963 e 1969-1973), Parma (1979-1984) e Chiavenna (1963-1969 e dal 1984). Nel 1987 diventò la responsabile della sua comunità.
UCCISIONE
Il 6 giugno 2000, intorno alle 22,00, Suor Maria Laura lasciò il convento per soccorrere una giovane donna che le aveva parlato per mezzo del telefono riferendole di essere in stato di gravidanza in seguito ad una violenza carnale. Invece era solamente un tranello ideato da Ambra Gianasso (17 anni) per avere la possibilità di vedere la suora in un posto appartato, il parco delle Marmitte dei Giganti, di rado frequentato la notte, e di essere in grado in questo modo di sacrificarla, con le amiche Veronica Pietrobelli e Milena De Giambattista (di 17 e 16 anni), al principe dei diavoli. Stando a quanto ammisero le tre giovani donne, in primis avrebbero voluto ammazzare l’allora sacerdote del piccolo centro abitato (monsignor Ambrogio Balatti), poi abbandonarono questo proposito per la robustezza del prelato che avrebbe reso difficoltoso l’assassinio. Pertanto optarono per la Mainetti, magra e ritenuta di conseguenza eliminabile fisicamente con facilità.
Le tre giovani donne andarono insieme alla suora in una stradina scarsamente illuminata, la ferirono subito con una piastrella e le tolsero la vita con 19 coltellate. Le ragazze raccontarono, nel corso degli interrogatori mentre si svolgeva l’investigazione, che, ferita, la religiosa pregò Iddio di assolvere dall’omicidio le tre giovani donne. L’investigazione sull’uccisione stabilì che non vi fu la presenza diretta o indiretta di un adulto, che avrebbe avuto la capacità di influenzare le giovani donne. Inoltre furono trovati dei quaderni delle giovani donne con frasi demoniache e venne accertato che, nei mesi antecedenti, le stesse avevano fatto un giuramento solenne che le avrebbe vincolate in modo indissolubile.
BEATIFICAZIONE
Il 25 ottobre 2005 l’episcopo di Como, Alessandro Maggiolini, dette inizio al processo diocesano di canonizzazione, terminato il 30 maggio 2006 con la spedizione dei documenti alla Santa Sede. Papa Francesco, il 19 giugno 2020, ha stabilito con decreto che Suor Maria Laura Mainetti è stata ammazzata in odium fidei (in odio alla fede) ed ha accolto la sua beatificazione. La cerimonia si è svolta a Chiavenna il 6 giugno 2021. La Chiesa cattolica la festeggia il 6 giugno.
BIBLIOGRAFIA
- Cervati, In nome di Satana. Il demoniaco nell’omicidio di suor Maria Laura Mainetti, Faust Edizioni, Ferrara 2016;
- Mariani, Maria Laura Mainetti. La suora di Chiavenna Figlia della Croce, San Paolo, Cinisello Balsamo 2005.
Cosa può avere spinto tre giovani adolescenti a commettere un delitto così atroce? Che genere di follia ha invaso le loro menti? E chi è colui che le ha plagiate e le ha indotte a credere nella protezione del diavolo? È un’altro di quei folli delitti che indussero Charles Manson e i suoi adepti a massacrare Charon Tate e i suoi amici. Un altro degli insondabili abissi che stravolgono la mente umana e che restano senza alcuna spiegazione. Orrore puro!
Hai ragione, Sergio. L’animo umano sa toccare i picchi più incredibili, nel bene e nel male.