Enigma Nefertiti: il più grande mistero dell’antico Egitto” – Brando Quilici e Zahi Hawass


Brando Quilici ha realizzato più di cento cortometraggi per diverse emittenti televisive, tra le quali è opportuno menzionare National Geographic e Discovery Channel, ed ottenuto parecchi premi, come il Jackson Hole in America e la Palma d’Oro al Festival di Antibes.

Brando Quilici
Brando Quilici

Fra i suoi special più noti si annoverano Iceman per Discovery Channel, Iceman – Murder Mystery per NOVA PBS, King Tut’s Final Secret (sul decesso di Tutankhamon), e Nefertiti and the Lost Dynasty (sull’attività finalizzata a scoprire il cadavere sottoposto a imbalsamazione di Nefertiti[1]). Nel 2014 ha realizzato la pellicola cinematografica Il mio amico Nanuk, visto in trenta nazioni.

Zahi Hawass, studioso egiziano di archeologia, ha preso parte a famose asportazioni di terreno per riportare alla luce monumenti ed oggetti nel Paese delle Due Terre, delle quali ha parlato in scritti scientifici e divulgativi come La valle delle mummie d’oro e Discovering Tutankhamun. Viene di frequente invitato a programmi televisivi, come i documentari di National Geographic. Ritenuto uno dei più importanti egittologi, è stato segretario generale per le Antichità egizie e nel 2011 è divenuto ministro delle Antichità. A partire da aprile 2017 è ambasciatore culturale presso l’IPFSD (Investment Policy Framework for Sustainable Development) collegata all’ONU.

 

Zahi Hawass
Zahi Hawass

 

Di particolare importanza per una piena comprensione del volume Enigma Nefertiti: il più grande mistero dell’antico Egitto (editato nel mese di giugno del 2017) risulta la presentazione dello stesso da parte dell’editore nella seconda di copertina, il quale dichiara che: «Tombe reali di Amarna, Egitto. Il fascio luminoso della torcia accarezza la parete grezza. “Nefertiti avrebbe dovuto trovarsi qui” borbotta Zahi Hawass davanti al loculo scavato nell’arenaria, desolatamente vuoto, aggrottando le sopracciglia cespugliose. “Invece non c’è proprio nulla”. La Regina del Nilo è scomparsa senza lasciare tracce. Dopo oltre tremila anni il suo corpo non è stato ancora rinvenuto. Di lei ci resta il magnifico busto di pietra con la corona blu, conservato a Berlino, ideale di bellezza femminile.

Busto di Nefertiti
Particolare del busto di Nefertiti

“Signora della gioia, piena d’amore”, Nefertiti era adorata dal popolo, moglie amatissima del faraone eretico Akhenaton[2] – che nel XIV secolo a.C. sfidò i potenti sacerdoti di Tebe e si votò al culto dell’unico dio Aton, il Sole -, con lui fondò la città di Amarna[3], nel cuore del deserto, e alla sua morte salì forse al trono come un vero faraone, con il nome di Smenkhara[4]. L’affascinante ed enigmatica sovrana rimane però uno dei tanti misteri ancora sepolti sotto le sabbie dell’Egitto, forse il più avvincente: dov’è la sua tomba? In molti l’hanno cercata, senza successo. L’ultimo in ordine di tempo è l’archeologo britannico Nicholas Reeves, secondo cui la regina delle regine giace in una cripta segreta nella Valle dei Re, dentro la tomba del figliastro Tutankhamon, il Faraone d’oro, nascosta dietro una parete con il suo favoloso tesoro. Alcuni avveniristici test scientifici sembrerebbero confermare l’audace teoria, però manca la prova definitiva per poter annunciare la scoperta del secolo.

 

Akhenaton e Nefertiti
Akhenaton e Nefertiti

 

La star degli egittologi, l’archeologo Zahi Hawass, l’Indiana Jones del Cairo, e il regista Brando Quilici, che dopo anni di documentari girati in Egitto di faraoni ormai se ne intende, ci raccontano l’appassionante avventura archeologica sulle tracce di Nefertiti intervallandola con coloriti aneddoti di viaggio e di avventure sottoterra tra mummie, pipistrelli, serpenti importuni e germi letali. Per braccare la Bella del Nilo viene schierato un vero arsenale tecnologico, anche se, come sostiene Hawass, “un radar da solo non ha mai scoperto niente in Egitto”: servono l’esperienza e il fiuto dell’archeologo, più una buona dose di fortuna. “Nefertiti, se ci sei, stiamo arrivando”».

Si reputa che quanto detto nella presentazione dell’opera da parte dell’editore abbia spiegato a sufficienza scopi e finalità del testo preso in esame. Di grande utilità sono le fotografie a colori e la carta geografica dell’antico Egitto. Un libro meritevole di notevole attenzione che si consiglia di leggere o regalare a coloro che sono interessati all’affascinante ed enigmatica sovrana Nefertiti.

   

[1] Si menziona l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Nefertiti: la bella è arrivata; https://storiedistoria.com/2014/06/nefertiti-la-bella-e-arrivata/ [9 giugno 2014].

[2] Per avere informazioni dettagliate su Akhenaton è possibile consultare l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Akhenaton: il faraone monoteista; https://storiedistoria.com/2019/05/akhenaton-il-faraone-monoteista/ [11 maggio 2019].

[3] Si rammenta l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Akhetaton: l’Orizzonte di Aton; https://storiedistoria.com/2019/04/akhetaton-lorizzonte-di-aton/ [24 aprile 2019].

[4] Si ricorda l’articolo pubblicato sul blog Storie di Storia: LOVELLI, G. Smenkhkara: il faraone poco conosciuto; https://storiedistoria.com/2016/03/smenkhkara-il-faraone-poco-conosciuto/ [1 marzo 2016].

 

Titolo: Enigma Nefertiti. Il più grande mistero dell’antico Egitto.

Autore: Brando Quilici e Zahi Hawass

Editore: Mondadori

Pagg. 198

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